A vederla lì, imponente e austera in cima alla collina in località Rocca Ripesena, lo sguardo rivolto alla rupe tufacea su cui sorge Orvieto, l’impressione che Locanda Palazzone restituisce è quella di un antico monastero.
La pietra vulcanica, le linee allungate, le bifore; tutto rimanda ad un Medioevo che ha da tempo superato l’oscuro vaticinio dell’anno Mille e si è decisamente tuffato nella rinascita duecentesca. Poi però si entra dentro Locanda Palazzone. E il contrasto è davvero eminente: una scala di ferro, imponente e dal mood post industriale, collega il grande salone del piano terra con il livello superiore.
Locanda Palazzone, l’anima medievale di un restauro da loft urbano
Ovunque i colori primari si muovono tra pavimenti in legno e vecchio cotto; tra il possente tavolo in legno massello e elementi di modernariato, che racchiudono i ricordi di una famiglia e delle generazioni attraverso cui si snoda. Quasi un loft urbano, un’essenzialità scandinava riscaldata dalla memoria che permea ogni mattone del resort circondato dai vitigni della storica azienda vinicola Palazzone, dal 1978 archetipo indiscusso dell’Orvieto Classico di pregio.
Il progetto di restauro, curato dallo studio di architettura di Alberto Sabotelli e dagli architetti Chiara De Batista e Alessandro Dubini, si è mosso con naturale equilibrio su una linea ispirata alla sottrazione: “Volevamo un luogo che raccontasse la sua storia ma che fosse anche testimone di scelte contemporanee. Non avevamo un modello cui ispirarci, semplicemente la scansione degli spazi vuoti, tra archi e bifore, a dettare come renderli funzionali ad una vita ridisegnata ben oltre il XIII secolo”, racconta Lodovico Dubini Locatelli, proprietario e responsabile di Locanda Palazzone Resort.
Le radici dell’ospitalità sopra Rocca Ripesena affondano nel passato lontano della storia di questo Paese; sembrano infatti risalire al 1300, con l’ufficializzazione del primo Giubileo da parte di Papa Bonifacio VII. Fu proprio il Papa a dare indicazione di costruire un “Palazzone sotto Rocca di Ripeseno”, un Hospitalis, in sostanza una sorta di ostello per prelati e viandanti o una stazione di posta per pellegrini diretti a Roma, lungo il rocambolesco tratto della Via Francigena, prima di arrivare nelle oscure selve popolate dai briganti in terra di Tuscia. Da allora i viandanti sono cambiati e il loro percorso ha conosciuto una nuova “spiritualità”, quella legata al turismo eno-gastronomico, oltre che artistico. Perché se da sempre Orvieto richiama turisti da ogni dove, Locanda Palazzone e l’Orvieto Classico Palazzone sono calamita per i palati più raffinati e gli ospiti più esigenti dagli Stati Uniti, come dal Giappone.
E l’anima di questo Resort dell’accoglienza umbra d’eccellenza ha riscoperto una nuova veste: quella di location per matrimoni; una sorta di fusion tra l’atmosfera incantevole e quasi Boho-chic che la caratterizza e l’eccellenza del food and drink made in Italy, per i matrimoni affidato ad una donna stellata della cucina italiana: Iside De Cesare, della vicina La Parolina. La tendenza di seguire la propria passione per il vino e legarla ai festeggiamenti per il matrimonio sta prendendo piede in Italia ormai da qualche tempo, anche se arriva direttamente dalla terra di Francia: allestimenti en plen air, per rifugiare lo sguardo nei vigneti a perdita d’occhio o per ricreare atmosfere d’antan, ma dall’eccellente gusto minimal; le bottaie ad accogliere degustazioni guidate e verticali d’annata; la sala interna, dalla rivisitazione contemporanea e dalle opere d’arte di famiglia a vestire le pareti, per accogliere gli ospiti meno numerosi.
Un lavoro di pregio quello realizzato a Locanda Palazzone, combinazione perfetta di elementi che permettono di vivere in un luogo incantato e quasi mistico anche il proprio matrimonio da favola.
di Tamara Gori Mariage
Photo credits: Locanda Palazzone