Ad oggi sembrerebbe quasi l’ultima novità in fatto di bioedilizia e invece le Turf House hanno una storia secolare. In Islanda, come anche in Norvegia, Scozia, Irlanda e sulle Isole Faroe, i “tetti verdi” spuntano tra i sentieri e sulle colline incontaminate del paese. Le Turf House sono delle tradizionali case islandesi progettate appositamente con un tetto erboso che dà l’impressione che la struttura emerga direttamente dalla terra.
Le Turf House
Queste case tradizionali esistono in Islanda dal IX secolo, introdotte dai coloni nordici, i primi dei quali furono i Vichinghi. Hanno una struttura in legno con un tetto a doppio spiovente rivestito da un tappeto erboso che fa da isolante termico.
Anche le pareti esterne venivano realizzate interamente di erba o torba (in inglese “turf” vuol dire proprio torba) e pietra. All’interno, lo spazio veniva suddiviso con pareti di legno mentre le pietre venivano utilizzate solo per i perimetri esterni, con o senza il manto erboso, e come sottofondo per il tetto.
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Da regione a regione cambia il metodo di costruzione soprattutto in base alla disponibilità di materiali. Con il tempo le Turf House hanno cambiato la loro conformazione in base all’evoluzione della società e del contesto. Per cui se prima la casa tradizionale era costituita da un unico volume, nel corso dei secoli, la Turf House si è ampliata fino a mostrarsi come un gruppo di piccole case collegate da un passaggio.
I “tetti verdi” Patrimoni dell’Unesco
Queste tipiche abitazioni islandesi sono un esempio eccezionale di architettura vernacolare, che appartiene alla tradizione più antica dell’uomo. E’ per questo che le Turf House nel 2011 sono state candidate a Patrimonio dell’Unesco, perché “La forma e il design della casa dal tappeto erboso è espressione dei valori culturali della società e si è adattata ai cambiamenti sociali e tecnologici che hanno avuto luogo attraverso i secoli”.
Oggi le case dal tetto erboso non sono tutte abitate, ma rimangono la testimonianza concreta di una lunga storia e di un forte legame con il passato. Il loro uso continuato in tutto il paese evidenzia il loro ruolo all’interno del paesaggio agrario in continua evoluzione della campagna islandese.
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