Il Wabi-sabi è una concezione del mondo tutta giapponese che si fondata sull’accettazione della transitorietà delle cose. Questa visione viene descritta come “bellezza imperfetta, impermanente e incompleta”, e deriva dalla dottrina buddhista dell’anitya, ovvero dell’impermanenza.
Questa modo di approcciarsi alla vita sembra investire anche il mondo dell’home decor. La parola d’ordine è quindi l’imperfezione, basta case tirate a lucido, sempre perfette e ordinate. Questo stile preferisce una casa vissuta e che rispecchi l’essere umano in quanto essere imperfetto. E’ così che un’antica filosofia orientale diventa un nuovo trend del design!
Wabi e Sabi
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Il Wabi-sabi non è facile da tradurre, è un termine che nasce dalla combinazione di due parole. Wabi si riferisce al rapporto diretto e la sintonia dell’uomo con la natura lontano dalla società, Sabi significava “freddo” o “povero”. Oggi il primo termine identifica la semplicità rustica e l’eleganza non ostentata. Mentre Sabi è l’accettazione dell’avanzare dell’età, ed evidenzia la bellezza di oggetti vissuti e usurati. Questo concetto quindi esprime la bellezza dell’imperfezione, della fugacità del tempo e di tutto ciò che esse comporta, affrontando la vita con serenità e armonia.
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Come si manifesta questo concetto nell’arredamento di una casa?
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Scegliendo oggetti veri ed autentici, ancora meglio se portano i segni del tempo e dell’usura. Ma non si deve confondere con lo shabby chic, qui si parla di graffi o bruciature dovute allo scorre del tempo e non ricreate dalla mano dell’uomo.
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Per il vostro arredamento in stile wabi-sabi dovete innanzitutto comportarvi come essere umani senza cercare la perfezione. Vuol dire lasciare il letto disfatto appena svegli, avere cataste di libri e giornali da leggere vicino al divano. Vuol dire scegliere tavoli e mobili in legno con venature e segnati dalle intemperie, porcellane non rifinite magari sbeccate o spaiate. Pezzi di arredamento fatti amano e preferire tessuti grezzi mettendo da parte il ferro da stiro.
[house]
Il Wabi-sabi predilige materiali naturali come il legno, il bambù, l’argilla, il lino, la pietra tutti testimoni dello scorrere del tempo con usure, screpolature, crepe e ruggine. Il colori sono il grigio pietra, il blu mare, il verde delle piante, il rosso ruggine e tutte le sfumature della flora.
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E’ uno stile audace e in disaccordo con un’anima perfezionista e maniaca del controllo, bisogna lasciarsi andare anche nel modo di vivere la casa, non che questo significhi tenerla sporca! In linea generale quello che si prefigge questo stile è la ricerca della semplicità senza rinunciare alla bellezza. Questo percorso dovrebbe portarvi a scegliere un’estetica autentica ed essenziale, rilassata, a tratti anche eclettica, ma che vi renderà consapevoli e felici del passare del tempo a cui non possiamo ribellarci.