Sviluppare una economia “partecipata”, agire come “customer driven”, ovvero fare impresa “guidati” (orientati) dal cliente, questo fa CuDriEc.
Possiamo pensare che il fenomeno “dipendenza” dall’informazione non sia poi così diffuso, che non ci coinvolga direttamente, oppure che sia la solita “moda passeggera”, dunque ignorarla tranquillamente. Continuando a fare come si è sempre fatto…
Eppure la situazione è notevolmente cambiata, il mondo è cambiato. Non siamo più noi a cercare l’informazione, è l’informazione che cerca noi. Un tempo si andava in edicola, oggi al massimo si accende la TV. Smartphone e tablet, insieme a connessioni veloci (sempre disponibili ed a “buon mercato”) hanno reso possibile questo cambio di paradigma. Oggi l’informazione ci segue, ovunque. Sa dove siamo, come e quando trovarci, cosa ci piace, quindi cosa proporci. Le aziende più attente ai cambiamenti, quelle che solitamente anticipano le tendenze del mercato, lo hanno capito già da qualche tempo. E si stanno attrezzando di conseguenza.
Non basta più “comunicare”, tantomeno pubblicizzare, un prodotto od un servizio. In questo nuovo scenario occorre informare, nel senso più originario e letterale del termine latino: informare = «istruire». Un consumatore informato è un consumatore consapevole, ed un consumatore consapevole sa riconoscere il valore intrinseco di un prodotto, accettando di pagarne il corrispettivo economico. Apre ad una vera rivoluzione, questo nuovo mercato, in cui per la prima volta il cliente insidia il potere del produttore/distributore, grazie alla vera ricchezza del mercato 2.0, ricchezza sempre più nella disponibilità del consumatore: l’informazione.
Ma non è tutto. Fino a qualche anno fa eravamo tutti fruitori “passivi” dell’informazione. Ascoltavamo, leggevamo, guardavamo, articoli o video, senza possibilità d’interagire con essi (tantomeno con la fonte). Oggi siamo al tempo stesso fruitori e fonte. La possibilità dataci da Internet, in primis, e dai social network, poi, ci rende ognuno un soggetto pronto ad “interagire” con il mondo intero.
Ed eccoci all’ultimo punto da approfondire: interazione è partecipazione. Così come “ad ogni azione corrisponde una reazione” (terzo principio della dinamica), potremmo dire che “ad ogni interazione corrisponde partecipazione”. Il consumatore/cliente conosce, controlla, condivide, finanche crea nuova informazione (basti pensare ai “like” di Facebook, ai commenti o alle recensioni di strutture ricettive, cibi, prodotti su Booking, Tripadvisor, Amazon…). La voglia di “partecipare” sta creando una nuova economia (“sharing economy”), così come sta cambiando la società civile (pensiamo al fenomeno della “cittadinanza attiva”).
In questo mutato contesto economico e sociale si inserisce la startup CuDriEc, acronimo di “Customer Driven Economy”, ad indicare proprio la vision: un modo di fare impresa “orientato” (guidato) al cliente.
Per raggiungere questo obiettivo la startup utilizza tecnologie e strumenti digitali, cercando di “canalizzare” le interazioni degli utenti online, sia nel settore privato che in quello pubblico:
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