Un giardino storico, poetico, affascinante.
Appena varcato il grande cancello d’accesso, ci si sente come catapultati indietro nella storia ai primi dell’ 800, tempi in cui sorgeva la prima Repubblica e i giardini erano luoghi magici. Annoverato per essere stato nel 2016, vincitore del premio “Parco più bello d’Italia”, Il Parco di Villa Melzi è esempio di parco privato di grande interesse storico, botanico e culturale.
I Giardini di Villa Melzi d’Eril si trovano a Bellagio lungo la riva del Lago di Como circondato da un paesaggio collinare che si estende come un promontorio fino allo specchio d’acqua.
La villa fu voluta da Francesco Melzi d’Eril, duca di Lodi, amico personale di Napoleone e vicepresidente della Prima Repubblica Italiana. Il duca aveva infatti desiderio di una residenza estiva elegante, che si affacciasse sul lago e di cui godere il clima mite, un luogo che fosse all’altezza di ospitare importanti eventi e grandi personaggi, artisti e scrittori del calibro di Antonio Canova e Stendhal.
Fu così che l’amico e architetto Giocondo Albertolli, tra il 1808 e il 1810, progettò un’incantevole residenza in stile neoclassico che ben si integrava nel contesto naturale. A rendere questo luogo ancora più unico furono, proprio i suoi giardini all’inglese, creati dall’architetto paesaggista e esperto botanista Luigi Villoresi che all’epoca si occupò anche della realizzazione del Parco di Monza.
L’intera proprietà racchiude in sé importanti strutture architettoniche come la villa, la cappella privata e l’Orangerie che si snodano lungo il parco, ma anche opere d’arte e oggetti d’epoca, come se fosse un museo all’aperto vista lago. L’antica sfinge egizia o la statua di Dante e Beatrice sono solo alcune delle opere che è possibile toccare e guardare da vicino immersi nella natura.
La maestria di Villoresi ha permesso ad uno spazio topograficamente angusto di svilupparsi attraverso degli espedienti ottici che hanno consentito di ampliare lo spazio e farlo sembrare più grande. Le sue conoscenze botaniche gli permisero di selezionare accuratamente le specie e le varietà adatte a organizzare un susseguirsi di grandi stanze verdi tematiche, diversi habitat, giochi di volumi e prospettive che donano più pathos e punti belvedere strategici.
Il giardino si apre su alberi maestosi, due esemplari di Tuia gigante (Thuja plicata) e Cedro del Giappone (Cryptomeria japonica) mentre un percorso all’ombra delle fronde colorate di Aceri giapponesi (Acer palmatum) conduce ad un laghetto di ninfee da dove si scorge la Grotta à rocaille dove è possibile ammirare le piante crescere e arrampicarsi colorando di verde brillante le pareti rocciose come un giardino verticale.
Le grandi chiome del Canforo e del Pino del Michoacan (Pinus devoniana) creano una piacevole ombra e si riflettono sul viale di ghiaia chiara, disegnando delle trame in movimento al ritmo della brezza che arriva dal lago.
Un chiosco moresco, al cui tempo era uso prendere il tè, si affaccia proprio sulla riva da cui si gode una vista impagabile e tranquilla, tipico nel suo stile orientaleggiante con la sua cupola ad archi intrecciati e volte ornate da eleganti bassorilievi e maioliche bianche e blu.
Un viale di Platani con portamento ad ombrello, in voga nella Francia napoleonica, costeggia la riva tra il chiosco e la dimora storica, permettendo al visitatore, passeggiando, di godere di una visione d’insieme di tutto il parco che si sviluppa sopra verso la collina dove si trovano l’Orangerie e le Serre storiche dove venivano coltivate le diverse specie botaniche che contribuivano alla manutenzione e al mantenimento delle collezioni.
L’Orangerie, con le sue alte ed ampie vetrate che catturano la luce da sopra la collina, illuminando le pareti affrescate. Una struttura a pianta rettangolare esposta a sud, a suo tempo utilizzata per ricoverare gli alberelli di agrumi durante l’inverno, ad oggi trasformata in un museo che espone storici cimeli, come i cannoni della prima Campagna d’Italia, ritratti e documenti dell’epoca napoleonica.
La Villa rispecchia lo stile Neoclassico con un’ampia terrazza ornata da un basso colonnato e una doppia scalinata che si apre sulla grande vasca delle Ninfee, aggiunta verso metà ottocento. Una struttura a tre piani con affaccio sul lago che grazie al molo d’attracco privato consentiva l’accesso diretto alla proprietà.
Continuando il lungo lago si arriva all’ultima parte, una stanza verde dal sapore asiatico. Tanto in voga in quel secolo, era la pratica di esibire specie vegetali che raccontavano di lontani paesi ed allora ecco spuntare qua e là piante da tutte le parti del mondo e un boschetto di bambù e una collezione di camelie (Camelia japonica ).
Il Parco di Villa Malzi è un luogo incantevole dove potersi rilassare e godere del panorama sul Lago di Como raggiungibile anche in traghetto è la per andare alla scoperta di Bellagio e dei suoi vicoli curati ricchi di artigianato locale.
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