Ristrutturare

Una casa passiva al prezzo di mezzo caffè al giorno. In Veneto la prima casa passiva frutto di una ristrutturazione

Non appena sarà certificata Borbiago di Mira (Venezia) potrà vantare la prima casa passiva italiana, frutto di una ristrutturazione. Le altre case passive della Penisola sono tutte nuove costruzioni.

La casa passiva di Borbiago

casa passiva italia (genteveneta.it)

Si tratta dii una casa trifamiliare contadina degli anni ’30, e misura 200 metri quadrati su cui fino ad ora non erano mai stati fatti lavori di ristrutturazione. Ora sta prendendo sempre più le sembianze di una casa abitabile dotata di ogni confort, ma senza né caldaia né termosifoni. La casa si “nutrirà” solo dell’energia ricavata dai raggi solari e dell’energia termica chiesta alla terra. Niente gas né gasolio né altri combustibili fossili; ma neanche stufe a pellet e niente caminetti a legna.
La casa passiva in realtà non è alla portata solo dei più abbienti. I costi al metro quadro per una ristrutturazione sono intorno ai 1600-1700 euro, del tutto simile a quello di una ristrutturazione con metodiche e tecnologie convenzionali. Il che si deve al fatto che gli impianti tradizionali sono pressoché azzerati; così quel risparmio è compensato da un maggior costo dei materiali isolanti.
Per giunta ci sono i vantaggi fiscali: la detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni (fino ad un importo di 96mila euro) e quella che arriva al 70 e anche all’80% per interventi di adeguamento contro i terremoti.
L’architetto Denise Tegon che si è occupata dell’intervento dal punto di vista termico-energetico ha fatto tutto ciò che richiedevano gli standard di una casa passiva. La casa è stata costruita in funzione di un isolamento termico per la tenuta all’aria, con serramenti tutti in legno e triplo vetro.
A Borbiago si è fatto tutto ciò: lo sottolinea Denise Tegon, l’architetto che ha curato tutto l’intervento dal punto di vista termico-energetico, fino al conseguimento dello standard di casa passiva (il progetto è invece del geometra Piero Martarello).

Infine il “motorino” che serve per scaldare e rinfrescare e rendere confortevole l’abitare: una pompa di calore collegata a un sistema di ventilazione meccanica, che consente un continuo ricambio d’aria. È l’unico impianto della casa.
La casa funziona al costo di mezzo caffè al giorno. Inoltre è stato posizionato un tubo che d’inverno riscalda l’aria esterna prima di farla entrare nella pompa di calore, riducendone il lavoro. D’estate fa il viceversa!
Tutto questo impegno ha bisogno di un po’ di energia elettrica. Di giorno e quando c’è il sole sono più che sufficienti i 6 kW di potenza dei pannelli fotovoltaici sul tetto. Di notte si fa ricorso alla rete elettrica. Ma i costi di gestione si prevede si aggireranno sui 60 centesimi di euro al giorno.

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