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Cabine armadio da sogno, tra vere esigenze e voglia di lusso.

Le cabine armadio, spesso un sogno qualche volta un’esigenza, sono un ambiente in grado sia di migliorare la qualità della vita all’interno della casa, sia di rendere la casa stessa più elegante e sofisticata.

La cabina armadio è quasi sempre un vero valore aggiunto che non è semplicemente dato dalla razionalizzazione e dallo sfruttamento ottimale degli spazi per avere uno spazio abbastanza capiente per stivare tutto il guardaroba, ma anche dal punto di vista estetico, permettendo di trasformare la necessità di riporre ordinatamente abiti e accessori in un punto di forza della casa.

Cabine armadio da sogno
Cabine armadio da sogno

La cabina armadio può essere una porzione o un’intera stanza dedicata esclusivamente agli abiti e agli accessori che può essere utilizzata anche come spogliatoio per massimizzare comfort e privacy.

Cabine armadio da sogno

Le cabine armadio da sogno delle case di lusso sono vere e proprie stanze che riuniscono sia le funzioni di guardaroba e sia di camerino, svolgendo quindi anche la funzione di separé che garantisce la privacy del proprietario di casa.

Cabine armadio da sogno
Cabine armadio da sogno

Le cabine armadio sono componibili e modulari, dando la possibilità di creare soluzioni personali ed estremamente funzionali, dotate di ogni tipo di accessorio come cassettiere, portacravatte, vassoi portaoggetti, vasche svuotatasche, mensole, contenitori, portapantaloni e scatole, in modo da avere sempre tutto disposto con ordine e a portata di mano.

Possono essere inoltre decorate e ulteriormente arredate secondo i gusti dei padroni di casa in stile moderno o classico, con l’inserimento di specchi, divanetti, dormeuse, pouf, tappeti e qualsiasi altro complemento d’arredo in grado di massimizzare il comfort e accentuare il lusso discreto delle comodità domestiche.

La cabina armadio per la casa classica

Le case arredate in stile classico devono prevedere, per la cabina armadio, elementi e finiture eleganti che si leghino con lo stile dell’ambiente incui saranno inserite, utilizzando per esempio legni di essenze pregiate, boiserie con scanalature, ferramenta in ottone, specchi con cornici lavorate e vetri bugnati, volti a ricreare una scenografia ricercata e raffinata in linea con lo stile classico.

Cabine armadio classiche
Cabine armadio classiche

L’illuminazione per le cabine armadio in stile classico è generalmente data da un grande lampadario in cristallo al centro della stanza e da applique incassate nelle pareti della cabina armadio.

La cabina armadio per la casa moderna

Le cabine armadio perfette per essere inserite in case arredate in stile moderno sono generalmente integrate nell’ambiente con pareti lisce, pannellate in legno laccato oppure da vetri fumè, con ante a scomparsa o a filo parete, mantenendo quel concetto minimale caratteristico dello stile contemporaneo.

Canina armadio moderna
Canina armadio moderna

L’illuminazione per le cabine armadio in stile moderno è generalmente data da faretti incassati nel controsoffitto e da un sistema illuminante incorpato nella struttura della cabina armadio che illumina ripiani, cassetti e scomparti.

Se avete foto o suggerimenti da inviarci, scriveteci a info@cudriec.com , valuteremo le vostre mail per poterle pubblicare sul Magazine HOUSE -Mondo Abitare di Cudriec.

Buona cabina armadio a tutti!!!

Nicoletta Belletti a NYC con le sue opere incantate

Quando l’arte prende forma e sembra di essere in un giardino incantato    –      English version

E’ raro riconoscere quei momenti in cui ci si sente come rapiti dalla bellezza. Quadri coloratissimi dai soggetti naturali di un’ armonia e pathos che ti cattura in maniera incalzante: sempre di più, mano a mano che ci si avvicina ad esso, una scoperta continua di dettagli. È  questa la sensazione che si prova davanti ad una delle opere della nostra artista italiana Nicoletta Belletti. Semplicemente amore a prima vista.

Nicoletta Belletti
L’ARTISTA NICOLETTA BELLETTI ACCANTO AD UNA DELLE SUE OPERE COMPONIBILI

Nicoletta Belletti è un’artista – pittrice italiana che condivide già da tempo il suo talento oltreoceano dove espone ed è attiva in tante gallerie d’America (tutti gli indirizzi a fine pagina).

Una passione la sua che coltiva sin da piccola, da sempre affascinata dal mondo naturale e dai colori vive a stretto contatto con essi, scarabocchia, dipinge, sperimenta. Fino al 2000 quando decide di far diventare la sua grande passione qualcosa di più che, le potesse dare la chance di mettersi in gioco cominciando da prima nella sua città Parma  fino ad arrivare nella Big City.

LA NATURA RAPPRESENTATA DA MORBIDE PENNELLATE:

Nelle sue opere traspare la magia della materia che è plasmata e lavorata direttamente sulle tavole.  La sua arte è vibrante, colorata e magmatica e le sue opere spiccano per brillantezza e vivacità.  I soggetti sono vari, animali, ritratti e fiori che, con una pioggia di petali, arrivano a noi e ci comunicano una piena e profonda joie de vivre.  La pittura è un mestiere paziente, è questione di cura e come sempre amore.

FIORI:

Il suo tratto distintivo sono i fiori che traduce in grandi colpi di spatola con pasta acrilica colorata, una tecnica che lei stessa ha sperimentato e che arricchisce con dettagli tanto naturali quanto insoliti come piccoli semi, polveri, granelli che rendono come vivo il quadro. Un gioco dei sensi Infatti il grande vantaggio di queste opere è  … nel poter far scorrere le proprie dita direttamente su quelli che sembrano realmente dei petali! E scoprire textures differenti, ora più ruvide ed opache, ora più  lisce e luminose.

Un viaggio dei sensi che ci porta all’interno di un giardino d’eccezione: Il Centro Botanico Moutan a Vitorchiano con la più grande collezione di peonie cinesi d’Europa e alcune rarità del mondo.Un gioiello di raffinato splendore ed è qui che Nicoletta grazie a questa collaborazione sceglie di esporre le sue opere fino a dedicare alle peonie un’intera serie che adatta per ogni spazio e ambiente.

Nicoletta Belletti
PASSION, DALLA SERIE FIORI
PHOTO CREDITS: NICOLETTA BELLETTI
PEONIE, DALLA SERIE FIORI. PASTA ACRILICA LAVORATA A SPESSORE E FINITURA IN RESINA.
PHOTO CREDITS: NICOLETTA BELLETTI
Nicoletta Belletti
FIORE DI GHIACCIO, DALLA SERIE FIORI, COME PETALI VERI CHE VOLANO VIA COL VENTO.
PHOTO CREDITS: NICOLETTA BELLETTI

La peonia, un soggetto a lei molto caro che ben si presta ad essere rappresentato attraverso le sue morbide paste e la resina del tutto speciali che lei stessa produce grazie alla collaborazione di un’azienda leader nel settore che le permette di avere risultati eccellenti e “ciuffi di pennellate come panna montata”! QUI IL VIDEO DELL’ARTISTA ALL’OPERA!

ANIMALI

Un soggetto stimolante che si diverte a ritrarre, non importa se a 4 o a 2 zampe che sia il nostro fido o la nostra regale gallinella dalle uova fresche la nostra artista non si tira indietro davanti a niente ed è così che trova la capacità di tirare fuori dalla tela le peculiarità piu simpatiche del nostro amico animale! Fino a dedicarne uno alla sua Parma un sorridente e paffutello maialino!

RITRATTI PERSONALIZZATI ANCHE PER IL NOSTRO FIDO! DA ANIMALI, RITRATTI DI NICOLETTA BELLETTI. PHOTO CREDITS: NICOLETTA BELLETTI

ACQUA:

Un elemento primordiale. L’idea viene dall’effetto dato della resina come stesura finale sulle sue tavolozze che creano giochi di profondità e lucentezza. Da qui nasce Acqua la serie in cui viene voglia di tuffarsi.

 

JELLY FISH LA MEDUSA DELLA SERIE ACQUA, UN EFFETTO DI PROFONDITA’ IN CUI VIENE VOGLIA DI TUFFARSI.
PHOTO CREDITS: NICOLETTA BELLETTI

ACQUA..ANIMALI..FIORI…E NON SOLO, UN’ EVOLUZIONE CHE LA SPINGE AD ANDARE OLTRE.. OCEANO!

Un’ ancora inedita serie che lei stessa ha nominato “INFORMALE” sarà in esposizione a NEW YORK questo mese dal 21 al 24 Aprile durante artexpo NYC PIER 94 !



clicca qui per ricevere il tuo invito all’evento a NYC: https://www.eventbrite.com/e/artexpo-new-york-solo-foto-solo-2017-tickets-25484024403?discount=AENY17COLLECTOR

L’INFORMALE, L’ANTEPRIMA DELLA NUOVA SERIE ESCLUSIVA PER ARTEXPO NYC 2017

NICOLETTA BELLETTI:

Nicoletta Belletti è un’artista capace di adattare ogni esigenza del cliente facendone un’opera d’arte personalizzata e di qualità MADE IN ITALY. Ha elaborato una tecnica personale in cui la materia è diventata parte sostanziale, e caratterizzante, dei suoi quadri.

CENTRI ESPOSITIVI, DOVE TROVARLA:

QUI TUTTI GLI INDIRIZZI nazionali ed internazionali.

  • IN ITALIA: Dal 2000, ha cominciato a esporre con un crescente interesse da parte del pubblico.
  • Per creare una mostra permanente delle sue opere, ha aperto ormai da più di 10 anni uno spazio espositivo in via Farini 63 a Parma Italia.
  • La sua attività artistica è vivace e costante, fra i vari impegni da diversi anni collabora con il Centro Botanico Moutan a Viterbo, dove c’è la più grande raccolta di peonie cinesi al mondo.
  • Collabora anche con il Salumificio Terre Ducali ( importante produttore di salumi)
  • Una divertente Partecipazione con la multinazionale della panna Codap al Sigep di Rimini, al Intersicop di Madrid con una performance “ dipingere con la panna”.
  • A Parma è attualmente presidente del Gruppo Arte Confartigianato Apla.
  • E’ stata chiamata a prendere parte alla Biennale di Venezia 2011 con l’opera “ io e le mie amiche” promossa dal Padiglione Italia alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte, curato da Vittorio Sgarbi.

 

 

Dove ammirare i ciliegi in fiore: National Cherry Blossom Festival 2017

Dove ammirare i ciliegi in fiore: National Cherry Blossom Festival 2017
Dove ammirare i ciliegi in fiore
UNA TRADIZIONE ORIENTALE CHE HA CONQUISTATO AMERICA E ITALIA
PHOTO CREDITS: WEB

Hanami” in giapponese descrive il godere della bellezza della fioritura primaverile, degli alberi ed in particolare degli alberi di ciliegio.

Lo si deve ammettere, la cultura Giapponese affascina per la sua eleganza, la compostezza e la rigorosità e questo è applicato in tutte le sue arti dalla pittura, all’architettura, ai giardini, alla cucina, creando in ogni campo eccellenze e maestri d’arte.

LE ARTI GIAPPONESI TRA PORCELLANE FINEMENTE DIPINTE A MANO E PIETRE PREZIOSE INCASTONATE
PHOTO CREDIT: FONDATION BAUR SVIZZERA

Il rispetto per la natura li distingue dal nostro modo di viverla all’occidentale. Sakura è il fiore del ciliegio ornamentale scelto fra tutti gli altri alberi per la sua delicata eleganza dei petali e della magnificenza della loro fioritura. Un’esplosione soffice di colore rosa pallido simbolo di rinascita.  Ecco perché un evento così naturale come la fioritura dei ciliegi in primavera è un appuntamento molto importante per tutto il Giappone… e non solo!

Per rispettare in pieno la tradizione dell’ Hanami si dovrebbe organizzare un pic-nic all’aperto. Sotto le fronde di questi bellissimi alberi o anche di sera quando i viali vengono illuminati da lanterne che rendono lo spettacolo ancora più suggestivo.

Dove ammirare i ciliegi in fiore
LA MAGIA S’ILLUMINA DI NOTTE, I GIAPPONESI LA CHIAMANO YOJUKURO PHOTO CREDITS: WEB

Quale idea migliore se non coronare questa primavera e dare inizio alla stagione dei pic-nic con un Hanami?

Dove ammirare i ciliegi in fiore: La fioritura che ci fa aprire gli occhi al mondo

Un fiore che attraverso le tradizioni e l’amicizia unisce continenti e culture nella storia. Viaggiando oltre oceano fino ad arrivare nella penisola italiana. Un viaggio “delicato” soggetto al clima e alle situazioni metereologiche. Oggetto di uno studio continuo che supervisiona e osserva le diverse fasi che annunciano e concludono la fioritura.

LA FIORITURA UN’OCCASIONE PER SENSIBILIZZARCI SUI PROBLEMI CLIMATICI CHE INFLUISCONO SULLA NATURA E SULLA VITA PHOTO CREDITS: WEB

Un accento critico andrebbe dato sulla situazione mondiale in relazione al cambiamento climatico. Con l’effetto serra che incide in maniera dolorosa sui sistemi vegetazionali ed animali e non solo e che perciò influenza l’epoca delle fioriture. Forse anche noi come gli alberi dovremmo riappropriarci del nostro equilibrio. Liberandoci di tutte quelle pratiche che appesantiscono le nostre vite e che in realtà non le migliorano a lungo termine.

Prendere esempio dagli alberi che col tempo, grazie alle giuste cure fanno riserva delle loro energie per divenire secolari.

Dove ammirare i ciliegi in fiore tra Giappone ed America

Giappone

Una tradizione che continua da più di un millennio. I luoghi migliori sono tra Honshu e Hokkaido. Lo spettacolo è assicurato a partire da inizio Aprile (a sud dell’isola di Honshu) fino a fine Maggio (nella parte settentrionale di Hokkaido). In questo periodo le città si riempiono di milioni di visitatori da tutto il mondo per assistere ad un autentico spettacolo della natura!

L’ELEGANZA DELLA FIORITURA DEGLI ALBERI DI CILIEGIO
PHOTO CREDITS: WEB

 

America

Più precisamente a Washington DC. Un vero e proprio festival il Cherry Blossom Festival 2017. Giunto alla sua 105° edizione è tra gli eventi più attesi in cui si festeggia l’anniversario del dono di 3.000 alberi di ciliegio che i giapponesi fecero agli americani nel lontano 1912!

Questo evento viene celebrato attraverso una parata folkloristica e tante altre le attrazioni da non perdere. Come la crociera lungo il bacino Tidal fino a Georgetown o la passeggiata in bicicletta sotto le fronde cariche di fiori.

Dove ammirare i ciliegi in fiore
LA FIORITURA DEI CILIEGI LUNGO LE RIVE DEL TIDAL BASIN A WASHINGTON PHOTO CREDITS: CHERRY BLOSSOM FESTIVAL
Dove ammirare i ciliegi in fiore: Italia

Roma e più precisamente al Laghetto dell’EUR. Un luogo d’incontro di molti romani ma anche di turisti che nell’approfittare della visita alle architetture iconiche del quartiere EUR si godono un po’ di sole nella capitale.

La Passeggiata del Giappone fu inaugurata nel 1959 un anno prima delle famose Olimpiadi. Così nominata perché l’allora primo ministro giapponese Nobusuke Kishi regalò a Roma 150 esemplari di Prunus Yedoensis in simbolo di amicizia verso la città eterna!

Dove ammirare i ciliegi in fiore
ROMA, LA “PASSEGGIATA DEL GIAPPONE” LUNGO IL LAGHETTO DELL’ EUR PHOTO CREDITS: FESTIVAL DEL VERDE E DEL PAESAGGIO

Idee per il prossimo week-end? Via alla ricerca del ciliegio in fiore! Vuoi festeggiare la Pasqua visitando Roma? Ottima idea! Prenota ora la soluzione migliore su TRIVAGO!

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Cattivi odori dal lavandino? Basta un semplice gesto e torna come nuovo

Il lavandino della cucina è il luogo in cui microbi e batteri si annidano. Ci accorgiamo che qualcosa non va solo quando sentiamo dei cattivi odori dal lavandino. Ecco come pulire e disinfettare il lavandino facilmente e senza ricorrere a prodotti nocivi!

Pulire il lavandino

Cattivi odori dal lavandino
Pulire lo scarico del lavandino previene la formazione di cattivi odori (http://static.pourfemme.it)

Il lavandino della cucina, come anche il lavandino del bagno (ad link), è il luogo che non sempre viene pulito a dovere. Questo è un grave errore, poiché viene a contatto con diversi prodotti detersivi, alimenti e sostanze che potrebbero alimentare microbi e batteri, soprattutto nella zona dello scarico. A volte, anche senza pensarci, non teniamo conto della pulizia approfondita da andare a fare in questa zona della casa e si finisce con il percepire un cattivo odore. Questo strano odore che proviene dal lavandino, se non si interviene immediatamente può trasformarsi in una puzza sgradevole e poco sana per la nostra salute. A volte, invece, in questi casi si interviene usando prodotti chimici, spesso altamente pericolosi per l’uomo e l’ambiente.

Eliminare il cattivo odore

Cattivi odori dal lavandino
Rimedio naturale per far tornare il lavandino della cucina come nuovo (http://artdreamshome.com)

Per eliminare il cattivo odore dal lavandino, senza ricorrere ai tipici prodotti chimici, basterà utilizzare due prodotti che tutti abbiamo in casa. Infatti, basterà utilizzare del succo di limone e del bicarbonato di sodio. Se non si ha il bicarbonato potete utilizzare anche 4/5 bustine di lievito per dolci. A questo punto scaldate mezza tazza di succo di limone nel forno a microonde per circa 30 secondi, lasciatela poi raffreddare e aggiungere mescolando il bicarbonato. Ottenuta questa miscela versatela lentamente all’interno dello scarico lasciando che agisca 10/15 minuti senza aprire l’acqua. Dopodiché risciacquare usando acqua molto calda. Con questa soluzione ogni residuo di sporco o cibo annidato nello scarico del lavandino sarà portato vie e con esso anche ogni cattivo odore.

cattivi odori
Lavandino cucina (scarabeosrl.com)

In questo modo, oltre a far risplendere e profumare il nostro lavandino, sarà anche completamente disinfettato. Infatti il composto ucciderà anche quei batteri e microbi che si formano nel lavandino e nel suo scarico.

Clematidi, ammiriamole al Chelsea Flower Show di Londra!

Clematidi, fiori di un’eleganza leggera che si innalza al cielo. Grandi corolle leggere e colorate che sembrano svolazzare nell’aria, come grandi farfalle ci incantano a guardarle col naso all’insù. Tanto leggere quanto delicate le Clematis a grandi fiori. Comunemente chiamate Clematidi sono delle meravigliose piante rampicanti facenti parte della famiglia delle Ranunculacee. La loro origine è “cosmopolita”, trovando origine in diversi paesi, sono delle piante che si sono ben adattate in Europa, Cina, Himalaya, Australia e Americhe.

clematidi
Clematis Multi Blue. Photo credit: RHS
Clematidi: rampicante elegante in fiore e affascinante anche in autunno

Facile innamorarsene specialmente grazie agli ibridi che ne creano una palette di colori infinita. Per il colore adatto ad ogni stile ed esigenza di design. Il periodo di fioritura va da metà marzo fino a maggio, secondo la varietà ed il clima. La particolarità sta proprio nella corolla dalle colorazioni più disparate, che attira la nostra attenzione. Tanto da darci l’impressione che quelli che in realtà sono sepali petaloidi, grandi e appariscenti, siano i petali del fiore più piccolo, centrale e generalmente giallo.

clematidi
Clematis Guiding Promise

Nel loro periodo di fioritura ci regalano uno spettacolo di leggerezza e cromie di verde che si innalzano verso il cielo decorando i supporti di spalliere e pergole come una nuvola. L’esposizione ottimale è a mezz’ombra poiché la Clematis è una pianta che ben resiste alle basse temperature ma non sopporta le calde estati assolate. Possiamo coltivarle sia in piena terra sia in vaso (come per alcune varietà che rimangono più compatte come spiegato di seguito) da almeno 50 cm di profondità. Finita l’epoca di fioritura  continua a darci ancora spettacolo. I sepali cadono e maturano piccoli frutti secchi ovali che saranno trasportati via dal vento, mentre le sue foglie si colorano passando dal verde clorofillico ai toni caldi.

clematidi
Clematis rampicanti
Una, dieci, cento, mille clematidi!

Tra le più semplici e autentiche troviamo le Clematis patens e C. lanuginosa. Native delle lussureggianti colline della Cina. Queste specie devono il loro sviluppo in altezza alla necessità di cercare le luce tra gli alberi nei boschi. Arrampicandosi sempre più in alto fino a raggiungere altezze davvero notevoli. Mentre le loro radici penetrano il terreno affondo per raggiungere gli strati profondi del suolo per nutrirsi.

Vi sono tra gli altri i cosi detti ibridi compatti che in un periodo di 5 – 6 anni possono raggiungere 1,5 / 1,8 m di altezza e risultano idonei alla coltivazione in vaso. Tra queste C. “Mon Amour” dalle foglie a cuore e fiori grandi dai 6 – 8 cm di diametro di colore viola.

Esistono anche gli ibridi alti, cioè ad alto fusto rampicante che invece nel periodo di 7 – 8 anni possono arrivare a misurare anche 3 / 4 m di altezza. Come C. “Multi Blue” con fiori doppi larghi 8 – 13 cm. Questo genere di ibridi si prestano ad una coltivazione a spalliera o da pergolato al fine di goderne al meglio le alte fioriture che ricoprono le strutture per rampicanti o i muri ma anche perché no, avvolte su di un albero come il tronco bianco di una betulla.

Chelsea Flower Show UK
Clematidi: ancora più belle se accostate a…

Per approfittare ancora di più del loro fascino possiamo accostarle ad altre piante, secondo il nostro gusto. Ma facendo attenzione che non siano competitive tra loro e che il terreno sia ben drenato, neutro o leggermente acido.

Uno dei primi mix and match è:

  • Con i Cosmos dagli steli alti che con le loro testoline dondolanti all’aria donano dinamicità e quel tocco di naturale disordine che suscita piacevole simpatia.
  • Con le Rose abbinandole con varietà dai colori diversi creeranno una quinta compatta e rigorosa.
  • Con le Betulle per un contrasto poetico tra il candore del tronco e la voluttuosità avvolgente della clematide.
  • Con la Vite i cui tronchi nodosi e scultorei verranno smorzati dalla morbidezza della sua trama.

Per gli amanti delle clematidi, l’occasione da non perdere: Chelsea Flower Show!

Chelsea Flower Show London

Scatenate tutta la vostra fantasia con questa rampicante regina indiscussa a molti eventi di floricoltura internazionale! Presiede e troneggia negli spazi espositivi del famoso prestigioso ed ineguagliabile Chelsea Flower Show di Londra. Che ogni anno premia le migliori piante e i migliori progetti di garden design al mondo. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati ed i professionisti del settore. Buon divertimento a tutti i progettisti, designer, vivaisti, e per tutti i curiosi che avranno la fortuna di accaparrarsi i biglietti sempre sold out! Appuntamento dal 23 al 27 maggio 2017 a Londra!

Mobili da cucina tendenze e novità 2017

Oggi ci occupiamo di arredare la stanza più vissuta dalle donne ma non solo, ovvero dei mobili da cucina tendenze e novità 2017!

Nei precedenti articoli abbiamo dato suggerimenti e consigli su come ristrutturare il bagno, tenendo conto delle tendenze 2017 riguardo l’arredo bagno. Abbiamo inoltre parlato di tutte le novità riguardo la stanza più amata dai nostri piccoli, la cameretta. Oggi invece ci occupiamo della cucina, suggerendo quali sono le novità rispetto i modelli, i colori ed i materiali.

Sin dai tempi più antichi la cucina è sempre stata considerata il cuore della casa, intorno alla quale si costruisce la famiglia. Non per niente, infatti, in cucina si svolge gran parte della vita quotidiana di una famiglia.

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Dalani

La cucina, ambiente della casa sempre più vissuto.

Alla luce del ruolo di privilegio che è sempre stato attribuito alla cucina, quindi, anche gli architetti ed i maggiori interior designer hanno iniziato a prestare una particolare attenzione a questa zona della casa. Offrendo sempre nuovi accorgimenti per renderla ancora più vivibile ed adatta alle esigenze di ciascuno dei suoi abitanti.

Nel corso di questi ultimi anni è mutato il modo di progettare l’ambientazione di una cucina. Non si guarda più solo alla sua funzionalità. Ma si chiede che anche l’occhio abbia la sua parte. Da qui la proposta di un arredamento cucina che formi un tutt’uno con l’area living.

Mobili da cucina tendenze e novità 2017

Tra le maggiori tendenze di questo nuovo anno già iniziato, bisogna menzionare i modelli di cucina ad isola, che riescono a racchiudere in un unico ambiente sia la superficie da lavoro, sia la zona pranzo.

Mobili da cucina tendenze e novità 2017
Linee stondate, colori chiari e piani di appoggio multifunzione sono le caratteristiche di una cucina 2017. (photocredit: aerrecucine.it)

In questo 2017, complici anche i numerosi programmi televisivi, si riscopre il piacere di cucinare. Si avverte quindi l’esigenza di un campo da lavoro ben organizzato. Si badi bene che non si cercano spazi ampi. Infatti una cucina abbastanza funzionale, che sappia anche impreziosire una casa, può essere realizzata anche in uno spazio piccolo. Ciò che fa la differenza, invece, è l’organizzazione dell’ambiente.

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Mobili da cucina tendenze e novità 2017: la cucina a triangolo.

In questo 2017, da una parte continua a persistere la struttura lineare caratterizzata dalla presenza della zona cottura, lavello e frigorifero in un’unica parete. Dall’altra si diffonde sempre più la soluzione della cucina a triangolo.
Questa è una soluzione cui si ricorre per ottimizzare al meglio gli spazi. Soprattutto se ci si trova in un ambiente quadrato o rettangolare piuttosto ampio. Nella cucina a struttura triangolare ogni vertice corrisponde ad una delle tre parti principali. Intervallate però da ampi piani lavoro.
Si impone, quindi, la cucina dei grandi chef in cui è possibile realizzare vere e proprie opere d’arte.

Mobili da cucina tendenze e novità 2017
Con ampi piani di lavoro si ha voglia di preparare ogni giorno gustose ricette! (photocredit: mobilibrianza.it)
Mobili da cucina tendenze e novità 2017: materiali e colori.

Come dicevamo, poiché la cucina non assolve più solamente alla sua funzione pratica, ma funge anche da elemento di arredo, ecco le maggiori novità anche circa i materiali di manifattura ed i colori.
Molti sono i modelli che propongono superfici in rovere grafite o granito nero. E piani di lavoro rigorosamente in acciaio, che può essere anche opaco.
Molto in voga nel 2017 anche le superfici laccate con effetto metallo. Nonché quelle che regalano insolite finiture in effetto cemento e legno.
La scelta sui materiali spazia talmente tanto da inglobare persino il legno ed il vetro, in tutte le loro specialità e sfaccettature.
La novità più assoluta, però, è la finitura fusion. Richiama il metallo e la biomalta, offrendo una superficie non porosa ma soprattutto ecologica, che garantisce la massima igiene.

Mobili da cucina tendenze e novità 2017
Tra i nuovi materiali la finitura fusion che imita il metallo e la biomalta, ecologica e non porosa, che assicura l’igiene. Foto da web
Altre novità…

Poi è la volta delle cucine industriali. Spariscono zoccoli e maniglie e offrono immensi cassettoni in cui riporre ordinatamente ed in maniera veloce tutti gli utensili da cucina. Spopolano anche le ante completamente invisibili.

Altra novità riguarda la scelta degli elettrodomestici che sono sempre più evoluti. Garantiscono infatti una tecnica di cottura più salutare, una migliore conservazione dei cibi, nonché una considerevole riduzione dei consumi di energia elettrica.

Si offre un design lineare, in modo da consentire la possibilità di inglobare la cucina alla zona living evitando antiestetiche fratture.Tornano di moda gli angoli smorzati dei tavoli e delle isole che fungono da piani lavoro. A proposito della zona living, leggi il nostro articolo in cui ti proponiamo tutte le novità e le tendenze 2017 riguardo i divani.

Mobili da cucina tendenze e novità 2017
Una delle novità di quest’anno è creare un unico ambiente tra cucina e zona living. Foto da web

Assolutamente abolite, invece, le tradizionali mattonelle strette e lunghe, solitamente viste, che hanno ormai stufato. Si, invece, a pareti dipinte con colori caldi.

Venezia ed il suo giardino d'avanguardia Peggy Guggenheim Collection

Ancora un post dedicato alla città lagunare più famosa del mondo, oggi scopriamo Venezia ed il suo giardino d’avanguardia Peggy Guggenheim Collection.

TRAME DECORATIVE PER LE INFERRIATE DEGLI AFFACCI DEL GUGGENHEIM SULLE ACQUE DEL CANAL GRANDE DELL’ACCADEMIA.
CREDITS: FONTE GOOGLE

Ancora Venezia dunque, custode di grandi opere d’arte che segnano la storia, e dei suoi personaggi eclettici, che hanno scandito le tendenze del XX secolo. Peggy Guggenheim e la sua straordinaria collezione d’arte trovano luogo nel Palazzo Venier dei Leoni, le cui linee sono ammorbidite dagli alberi del suo giardino interno, che forma una piacevole cesura nella marcia solenne dei palazzi che si affacciano sul Canal Grande, dall’Accademia alla Basilica della Salute.

Venezia ed il suo giardino d'avanguardia Peggy Guggenheim Collection
PALAZZO VENIER DEI LEONI, EDIFICIO DEL PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION NELLA SUA STRUTTURA ARCHITETTONICA INCOMPIUTA. CREDITS: GUGGENHEIM VENICE
Venezia ed il suo giardino d’avanguardia: Palazzo dei Leoni

Un Palazzo certamente fuori dal comune quello della famiglia Venier a Venezia, tra le famiglie più storiche ed importanti della città dei Dogi, iniziato nel 1748 su progetto dell’architetto Lorenzo Boschetti, ma il cui destino fu quello di rimanere “magnificamente incompiuto”.

Circostanze tutt’ora sconosciute impedirono il proseguimento dei lavori dell’edificio. Probabilmente le risorse economiche vennero a mancare. Oppure, come si narra, la potente famiglia Corner, che viveva nel palazzo di fronte, si oppose alla costruzione di un edificio che avrebbe superato il proprio per grandezza e magnificenza. Non è neppure noto come il nome del palazzo sia giunto ad associarsi ai leoni anche se la storia del passato vuole che nel giardino venisse tenuto un leone. Più probabile che il nome derivi dalle teste di leone in pietra d’Istria che decorano la facciata al livello dell’acqua.

Venezia ed il suo giardino d’avanguardia: Peggy Guggenheim

Vissuta in tutto il mondo ma sempre legata alle sue origini americane. Una vita d’avangard, tra viaggi, salotti letterari, ateliers bohémien, e artisti spregiudicati e nonostante lo scenario crudele della Seconda Guerra Mondiale, Peggy Guggenheim (1898-1979) era continuamente affascinata dall’arte e dalle sue pratiche innovative divenendo, a 39 anni, uno dei mecenati più importanti del XX secolo. In breve tempo la sua collezione privata (PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION MOSTRE E ARTISTI) divenne così importante da avere bisogno di uno spazio adeguato ad ospitare le sue eccezionali opere che spaziano dal Cubismo all’Espressionismo astratto americano, nonché un giardino per lei e i suoi amati cani.

Venezia ed il suo giardino d'avanguardia Peggy Guggenheim Collection
PEGGY PERSONAGGIO ECLETTICO E TRA I MAGGIORI MECENATI DEL XX SECOLO, RITRATTA SU GONDOLA CON I SUOI AMATI CANI. CREDITS: FONTE GOOGLE

E allora è solo nel 1949 che il Palazzo Venier divenne la dimora perfetta, un ampio edificio in pietra bianca costituito da seminterrato, primo piano e un grande giardino.

Venezia ed il suo giardino d’avanguardia Peggy Guggenheim Collection

Uno spazio verde tutto per lei, racchiuso e nascosto dalle mura dell’edificio che si sviluppa come a ferro di cavallo tutto intorno. Un luogo ombreggiato da alberi secolari, dove amava ricevere gli amici e i suoi amati e protetti artisti. Nel tempo questo luogo venne riconosciuto come parte integrante del museo e dunque come una stanza a cielo aperto  perfetta ad accogliere ed esporre che negli anni si ingrandì grazie ai piccoli altri giardini delle abitazioni adiacenti che vennero annessi al corpo centrale.

Venezia ed il suo giardino d'avanguardia Peggy Guggenheim Collection
VISTA DAL GAZEBO IN PIETRA RICOPERTO DA UNA CUPOLA IN EDERA, SULLA SINISTRA LA SCULTURA “BIGA” DI FRITZ KOENIG, 1957. CREDITS: GUGGENHEIM VENICE

Nel 2010, lo studio Nelson Byrd Woltz Landscape Architects in consociazione con l’architetto paesaggista Isotta Cortesi, viene incaricato, dal direttore della Collezione Philip Rylands, di riprogettare interamente i giardini per armonizzarne gli diversi spazi verdi. L’obiettivo fu quello di dare alla composizione del verde la stessa importanza rivolta alle opere d’arte che il giardino avrebbe dovuto contenere, facendo del giardino stesso un museo vivente con importanti varietà botaniche.

Venezia ed il suo giardino d’avanguardia Peggy Guggenheim Collection: piante e pavimentazione

Grande sensibilità e studio sono state riservate al recupero e la valorizzazione delle pavimentazioni dal prezioso valore storico. Si tratta infatti di diversi esemplari di mattoni e marmi veneti, recuperati per l’importante valore e perché necessari all’elevato calpestio del museo. La strategia di riprogettazione consiste nel valorizzare lo spazio esterno costituito dai vari giardini acquisiti in un unico grande spazio verde articolato nelle diverse stanze.  Il suo percorso storico viene sottolineato inserendo la vegetazione proprio laddove c’erano i muri divisori in cui si trovano gli accessi ai vari giardini, definendo un unico complesso verde a corte chiamato Giardino di Nasher.

Venezia ed il suo giardino d'avanguardia Peggy Guggenheim Collection
PAVIMENTAZIONI DI MATTONI E MARMI VENETI STORICI RECUPERATI PER IL GRANDE VALORE STORICO. CREDITS: GUGGENHEIM VENICE

Tra le specie botaniche è stato scelto il Trachelospermum che ricopre i muri e profuma l’aria durante il suo periodo di fioritura in giugno. Accostato ad aiuole di felci, muscari, acanti. Il disegno di base è costituito dalla scelta di piante sempreverdi che strutturano e definiscono il giardino anche in inverno. Mentre le erbacee perenni caducifoglie e le bulbose sono state inserite come macchie di colore lungo le bordure come Allium, Helleborus, Geranium e diverse collezioni di Rose rare donate da personaggi illustri. Alcune specie americane trovano spazio in onore alle origini della magnate statunitense, come gli esemplari di Tilia americana e di Betula nigra.

La collezione Peggy Guggenheim è un luogo unico e affascinante dove sono esposti centinaia di capolavori dei più grandi artisti del ventesimo secolo come Picasso, Pollock, de Chirico, Kandinsky. Un luogo assolutamente da visitare per tutti coloro che si trovano a Venezia! Se poi vuoi dei suggerimenti per gustare 10 piatti tipici veneziani a meno di 20 euro, clicca qui!

Il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia

Il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia

Quale luogo migliore se non Venezia… La sua laguna, le sue acque, lo scenario perfetto per una storia che parla di restauro sapiente e di altissimo rispetto verso la storia dei luoghi e la società. Grazie alla mente e al genio di uno dei più grandi architetti della nostra storia: Carlo Scarpa.

 Il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia
PONTE DI ACCESSO AL PALAZZO: E’ STATO OGGETTO ANCH’ESSO DI RESTAURO ARCHITETTONICO AD OPERA DELL’ARCHITETTO CARLO SCARPA
Fondazione Querini Stampalia a Venezia: le origini.

La Fondazione Querini Stampalia a Venezia nasce nel 1869 dopo la morte di Giovanni Querini Stampalia che nella sua vita raccolse e collezionò opere e volumi di grande pregio e interesse culturale e storico. La grande volontà fu quella di istituire una biblioteca fruibile al pubblico proprio negli orari in cui altre biblioteche non sono accessibili. Ad oggi, grazie al sostegno delle donazioni, da 150 anni la fondazione elargisce i suoi preziosi contenuti. Questo luogo è anche fulcro culturale per eventi legati all’arte contemporanea, alla musica, alla letteratura.

Una tappa imperdibile nella vita per gli amanti dell’arte e dell’architettura!

Fondazione Querini Stampalia a Venezia: tre grandi architetti per un grande restauro.

Il Palazzo era un’antica dimora del ‘500 soggetta inevitabilmente al passare deteriorante del tempo. Con le annesse problematiche legate agli accessi, alla manutenzione, all’evoluzione della fruibilità degli spazi dal passato ad oggi. A queste criticità i tre architetti chiamati in causa rispondono con tre interventi distinti ma dialoganti tra loro. Che ne valorizzano gli spazi e ne tutelano l’anima della struttura:

  • 1959 1963 a Carlo Scarpa fu affidato il restauro del PT piano terra, ponte d’accesso e il giardino;
  • ’80 ’90 a Valeriano Pastores il sistema di collegamento tre i diversi piani che ad oggi portano alla biblioteca, alle sale espoitive;
  • 1994 a Mario Botta il rinnovamento della sede attraverso la riorganizzazione dei servizi e degli spazi tra cui l’auditorium.
 Il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia
SISTEMA DI GRADONI PER  CONTENIMENTO DELLE ACQUE
 Il giardino della Fondazione Querini Stampalia: Carlo Scarpa e il linguaggio della contemporaneità.

Come definirlo? Un grande maestro dell’architettura del ‘900? Un genio del disegno, un immenso conoscitore? Egli stesso si definiva un “raziocinante”. Si nutriva della necessità di ricomporre, di riordinare, di riempire di significato spazi e forme. Di definire attraverso una logica sì razionale verso la conquista della forma. Ma altresì una grande sensibilità verso l’uomo che potesse, a questo stadio di completezza architettonica, riconoscere il senso che riverbera nei simboli che l’architetto sapientemente calibrava nel suo progetto. Creando un percorso che sfocia infine sulla rivelazione del significato.

 Il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia
DISEGNO DI CARLO SCARPA PER IL PROGETTO DEL NUOVO GIARDINO CREDITS: FONTE FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Il nuovo progetto per un giardino affascinante e ricco di significati.

La città lagunare è segnata dal rapporto imprescindibile con le sue acque che si infiltrano e che lei stessa imprigiona nelle sue mura. Simbolo di vita e morte, di amore ed odio al contempo.

Ed è proprio qui, in una città mitica e misteriosa come Venezia, che prende luogo il suo progetto di restauro. Qui il compito di risistemare una parte del piano terra ed il giardino sul retro del palazzo che si trovano in uno stato di estremo abbandono e degrado. Reso inutilizzabile dalle invasioni continue di acqua marina. L’intervento di restauro di Scarpa si basa su un misurato accostamento di elementi nuovi e antichi e su una grande maestria nell’uso dei materiali.

 Il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia
AMPIE VETRATE PERMETTONO IL RAPPORTO DI DIALOGO E CONTINUITA’ VISIVA. CREDITS: FONTE GOOGLE
Il giardino della Fondazione Querini Stampalia: il dialogo continuo degli elementi.

La sala espositiva che collega al giardino gioca un ruolo d’accordo tra il canale su cui si affaccia il palazzo e l’hortus conclusus (dal lat.: giardino recintato). Attraverso un legame visivo reso possibile dalle ampie vetrate che non interrompono la relazione dell’elemento acqua fuori e dentro il palazzo, fino a prendere forma nel giardino.

 Il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia
IL PERCORSO DELL’ACQUA LUNGO IL CANALE FINO AL GOCCIOLATOIO

Scarpa organizza questo spazio a pianta rettangolare come uno dei momenti fondamentali del suo progetto di restauro. Facendo grande attenzione alla collocazione delle varietas botanica. Seguendo i canoni dell’ hortus conclusus con una chiave di lettura contemporanea, tipica del linguaggio architettonico di Scarpa. Ad esempio, il prato contenuto da un muro perimetrale in calcestruzzo che sì raccoglie e definisce la forma del giardino ma che è abbellito da un mosaico lineare di tessere marmoree policrome che ritmano lo spazio. Le stesse tessere che troviamo nella sala di accesso al giardino e che quindi comprendiamo essere come simboli che troviamo lungo un percorso finemente concepito che ci guida verso il fulcro.

 Il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia
GIOCHI DI MATERIALI PER LA DOPPIA VASCA IN MOSAICO E IN RAME. CREDITS: FONTE GOOGLE
Il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia: le forme dell’acqua e il loro suono.

“Forme, architetture, casse armoniche in cui l’elemento acqua risuona e dialoga con gli spazi e la natura…”                

Il coinvolgimento dei sensi rende tutto ancora più affascinante. L’elemento acqua viene percepito anche attraverso l’udito come una musica che cambia. Grazie alle diverse forme e materiali in cui l’acqua scorre o viene raccolta. Partendo da una scultura labirintica per poi passare in un canale. Sino a scendere in un gocciolatoio di pietra d’Istria. Per scomparire e riapparire in una vasca in tessere vitree e cemento, all’interno della quale ne pone una seconda in rame.

 Il giardino della Fondazione Querini Stampalia a Venezia
PIETRA D’ISTRIA DETTAGLIO FASE DEL CICLO DELL’ACQUA. CREDITS: FONTE WEB

Il giardino della Fondazione Querini Stampalia … una musica dedicata a Venezia e al suo Palazzo Querini. Al mare che entra nella città, muta e si fa canale per poi infiltrarsi ancora e assumere ora nuove forme e nuovi suoni nel giardino…”

Sextantio Santo Stefano di Sessanio. Il matrimonio come era.

Sextantio Santo Stefano di Sessanio.
bouquet sextantio
Scorcio romantico di Santo Stefano di Sessanio e di Sextantio, albergo diffuso. Credit: Sextantio

Il matrimonio come una volta. Lei che scende da casa, tra gli applausi degli amici e dei parenti. E poi a piedi, stretta al braccio del papà, che la sostiene lungo i vicoli in pietra, fino in chiesa, tra gli auguri dei passanti e la musica dal vivo. Una cerimonia intima, in una chiesa medievale, calda e accogliente.

 Sextantio, Santo Stefano di Sessanio, corteo
Il corteo matrimoniale tra i vicoli del borgo di Santo Stefano di Sessanio. Credit:Alessandro Navelli Photographer

E poi a festeggiare, tutti insieme in un corteo gioioso che si spinge fino alla piccola piazza affacciata sulla vallata; per un aperitivo informale, per gli auguri agli sposi, per i primi balli sulle note di una musica folk che scava nei rivoli della memoria.

Sextantio piazza sulla valle
L’affaccio della piccola piazza sulla vallata. Credit: Alessandro Navelli Photographer
Sextantio Santo Stefano di Sessanio.

Due passi ancora e poi il pranzo, quello che racconta la storia. La storia di un luogo o di una famiglia che ha attraversato i tempi e gli oceani per ritrovarsi a far festa; per condividere con gli ospiti le atmosfere di un paesaggio rurale dell’Appennino italiano, prima abbandonato e poi improvvisamente ritrovato.

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Ogni angolo del borgo è un recupero strutturale e sociale. Credit da web

E’ la Locanda Sotto gli Archi a far rivivere quei sapori, ad accogliere una ricostruzione che non è solo strutturale, ma anche sociale. È qui che si sono recuperate le vecchie madie, i tavoli restituiti dal tempo, la malta in calce a ricoprire le mura intatte del borgo.

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La Locanda Sotto gli Archi, luogo privilegiato dell’albergo diffuso. Credit: Sextantio Santo Stefano di Sessanio
Sextantio Santo Stefano di Sessanio.

La festa non è formale, non conosce i ritmi scanditi da una scaletta; è istintiva, intima e personale. Si snoda tra le botteghe artigiane addossate le une alle altre, dove intrattenere i curiosi. Si sviluppa nella Tisaneria o nel Cantinone, dove si balla e si suona.

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Dai tessuti, agli elementi di arredo, alle ricette. Tutto a Sextantio è oggetto di un recupero accurato

Qui si raccontano emozioni, sorseggiando infusi di erbe montane o liquori che scaldano il sangue e l’anima; si assaggiano dolci; si taglia la torta e si continua a far festa fino a che si hanno le forze. Al termine della giornata non si salutano gli ospiti. Con loro solo il congedo che si riserva agli amici per una notte di ristoro, tra le stanze di quel borgo che è diventato il primo esempio italiano di Albergo Diffuso.

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Una delle meravigliose stanze di Sextantio Santo Stefano di Sessanio. Credit: Sextantio
Sextantio Santo Stefano di Sessanio.

Perché domani mattina ci si ritrova. La festa continua con la colazione e poi nel relax che ci si concede, coccolati da un sottofondo new age, dalle essenze degli oli profumati, dalla luce delle candele che rigenerano corpo e mente. Perché un matrimonio a Sextantio Santo Stefano di Sessanio non necessita di una location: l’intero borgo è la location.

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La colazione a Sextantio Santo Stefano di Sessanio è un incontro col tempo. Credit: Sextantio

Così si celebra una terra legata alla sua gente e ai suoi gesti secolari, tanto da saperli raccontare in ogni angolo, in ogni tavolo intagliato, in ogni nicchia nei muri, in ogni pietra delle case. Un patrimonio umano e culturale che non si è mai disperso, pur sapendosi rinnovare e raccontare con sfumature più ampie, più naturali e rispettose, rievocative ma futuribili.

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Un altro esempio di ospitalità di Sextantio albergo diffuso. Credit: Sextantio
Sextantio Santo Stefano di Sessanio.

Una storia che ha invertito il suo corso di abbandono ed emigrazione grazie all’intervento umano, economico ed emotivo di Daniele Kihlgren. Figlio di una ricca famiglia italo-svedese, Daniel si è innamorato di Santo Stefano di Sessanio, tanto da investire il suo intero patrimonio nel recupero di questo borgo incastonato tra le montagne dell’Appennino abruzzese.

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Ancora uno scorcio della Locanda Sotto agli Archi, in cui il recupero attento delle tradizioni segna il passo del suo presente. Credit: Sextantio

Un inedito progetto di Restauro Conservativo del Patrimonio Minore, quello dimenticato e decaduto, che ha saputo rimettere in gioco delicate suggestioni affettive, attraverso il recupero dei materiali da costruzione, delle trame dei tessuti, degli arredi. Addirittura dei piatti e dei prodotti che hanno caratterizzato la gastronomia di quella terra, ritrovati attraverso gli studi commissionati al Museo delle Genti d’Abruzzo. Così nasce l’idea di Sextantio Santo Stefano di Sessanio come albergo diffuso.

Santo Stefano di Sessanio
Uno scorcio sui vicoli di Santo Stefano di Sessanio. Credit: Sextantio
Sextantio Santo Stefano di Sessanio.

Un esempio di efficacia imprenditoriale e di sviluppo ecologico e sostenibile, che hanno definito il ritorno alla vita di un territorio e hanno gettato le basi per ripercorrere l’esperimento anche tra i Sassi di Matera. Ma che speriamo possa essere caposaldo per ispirazioni in altri luoghi dell’Italia dimenticata.

Devi scegliere l’abito da sposa? Leggi l’articolo che ti indica le 5 cinque regole per scegliere l’abito da sposa!

Vuoi conoscere tutto sulle tendenze e novità per le scarpe ed accessori sposa 2017? Leggi il nostro articolo.

di Tamara Gori

Camerette bambini novità 2017

Stai pensando di rinnovare l’arredamento della stanza più amata dai tuoi bimbi e non conosci le tendenze riguardo le Camerette bambini novità 2017? Scopriamole insieme!

Le camerette dei bambini sono soluzioni che devono garantire la massima sicurezza e alte prestazioni. Al tempo stesso sono confortevoli e molto colorate. Per conoscere tutte le tendenze e le novità in questo settore, si parte appunto dai colori e dalle tonalità da applicare alle pareti oppure agli arredi.

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Camerette bambini novità 2017: la scelta dei colori.

Tra le tinte più apprezzate e di moda ci sono l’arancio e il rosso, il ciclamino e il lilla. Il primo abbinamento consente di avere camerette bambini davvero vivaci e allegre, adatte sia per i maschi che per le femmine. Si crea così un ambiente accogliente, equilibrato e fantasioso. Che spinge al gioco e al divertimento. L’abbinamento ciclamino e lilla è più indicato nelle camerette delle bambine, a cui dona un’atmosfera elegante, rilassante e avvolgente. In questo modo si favorisce anche il riposo notturno e la concentrazione.

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Il primo passo da compiere è scegliere il colore giusto delle pareti! (Foto da web)

In entrambi i casi è bene abbinare complementi e accessori d’arredo al colore degli elementi principali e delle pareti. Ad esempio si possono inserire rispettivamente copriletto e lenzuola dai colori accesi e fantasie geometriche. Oppure dai toni tenui, magari con motivi floreali e delicati. In alternativa è possibile puntare su piacevoli effetti contrasto per spezzare l’effetto unitario.

Camerette bambini novità 2017: la scelta dei tendaggi.

Anche quando si scelgono le tende è necessario puntare sul colore per avere risultati accattivanti, che stimolino la fantasia dei bambini. Si consigliano le tonalità chiare e i colori pastello. Ma anche i disegni, i motivi allegri, le scritte e i tendaggi decorati con le immagini dei personaggi dei cartoon prediletti dai bambini. Per avere un’atmosfera soffusa e rilassante si possono anche adottare pannelli oscuranti tono su tono. Che abbinano un telo chiaro a uno appena più scuro. In questo modo si garantisce alla stanza anche un elevato comfort abitativo, schermandola dai raggi diretti del sole.

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Camerette bambini novità 2017: la scrivania.

Nelle camerette per ragazzi e bambini non può mancare una scrivania ed una libreria per favorire lo studio domestico. Si tratta di soluzioni modulari che si adattano a ogni ambiente. Pensate per venire incontro alle più disparate esigenze. Inoltre, per avere arredi su misura, sono dotate di piccoli dettagli personalizzabili in base alle proprie necessità e ai propri gusti. In questo modo i bambini hanno a disposizione un ambiente piacevole dove concentrarsi, fare i compiti, studiare e, una volta terminato, giocare. Per i più piccoli lo spazio va studiato attentamente così da essere funzionale, allegro, personalizzabile e soprattutto ergonomico. In questo modo è possibile evitare che insorgano problemi alla schiena e nella postura fin dai primi anni d’età. Le soluzioni proposte dalle varie aziende produttrici sono tante e molto diverse tra loro.

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Scrivania con cassetto e anta apribile, bianco/rosa/orchidea. In vendita a partire da € 140.58
Camerette bambini novità 2017: i nostri consigli.

Ikea ha introdotto come novità per il 2017 la scrivania Påhl. Si tratta di un piano di lavoro, studio e gioco regolabile in altezza. In questo modo non solo la scrivania ha una perfetta ergonomia, ma accompagna il bambino in maniera discreta e sempre valida nelle fasi della crescita.

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IKEA Pahl scrivania per bambini Dimensioni 96 x 58 cm, Bianco. In vendita a partire da € 93.86

La cameretta bambini è completata dai mobili contenitori della linea Stuva. Un sistema componibile formato da vari ripiani, cassetti di varie dimensioni e capienza e una panca estraibile. La configurazione può essere studiata in maniera diversa in base all’età del bambino e alle sue esigenze. Per bambini un po’ più grandi, la scrivania Micke offre prestazioni molto elevate, in modo da poter tenere il materiale scolastico perfettamente in ordine e a portata di mano. All’ampio piano di lavoro sono abbinati vari cassetti e sul fondo è presente un pannello con apertura, per tenere ordinati e sempre fuori vista cavi e multiprese.