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Maison Plus e Pluston la nuova era della ceramica

Promoted by Maison Plus

Salone del Mobile. Milano 2016, Althea ceramica ed il service Maison Plus presentano Pluston e si appresta a rivoluzionare il mondo della ceramica.

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Pluston, la nuova era della ceramica

Le fiere sono un appuntamento atteso da aziende, operatori, ma anche semplici visitatori, per scoprire le tendenze e le novità del settore. Spesso sono proprio queste le occasioni in cui le aziende più innovative presentano al mercato i propri prodotti di punta. E’ quello che è successo in occasione del Salone del Mobile di Milano 2016, in cui Althea ceramica ed il service Maison Plus, unico rivenditore online autorizzato del marchio Althea, ha presentato PLUS+TON®: un prodotto ceramico derivante da un’unica fusione che avviene ad altissime temperature (1.250 °C), dalle caratteristiche uniche, totalmente riciclabile, quindi 100% ecologico, ottenuto da materie prime naturali di altissima qualità, con la sola aggiunta di acqua e fuoco.

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Pluston, un’esclusiva Maison Plus, solo materie prime naturali + acqua + fuoco.

Si tratta di una superficie ceramica completamente antigraffio, antimacchia, antiscivolo, antibatterica e sostituisce facilmente quei prodotti realizzati con resine, solventi e catalizzatori, materiali altamente inquinanti e non riciclabili.

Il service Maison Plus presenta Pluston: la nuova era della ceramica
  • Antigraffio Certificato: Pluston è 100% antigraffio e garantisce la stessa brillantezza del primo giorno d’installazione per sempre. Il test di resistenza all’abrasione e al graffio ha evidenziato, infatti, una perfetta tenuta della superficie, superando i valori della norma di riferimento UNI4543/2.
  • Antibatterico: il processo di fusione garantisce l’impenetrabilità della superficie, dotata di un forte potere ossidante. In questo modo, lo sviluppo degli agenti patogeni viene eliminato. Pluston è un materiale completamente atossico e sfavorisce il proliferare dei batteri.
Maison Plus
Pluston, service esclusivo Maison Plus: antigraffio, antibatterico, antimacchia, antiscivolo.
  • Antimacchia ed anticalcare certificato: Pluston è privo di porosità e qualsiasi agente macchiante si deposita sulla superficie senza penetrare negli strati interni della ceramica, permettendone quindi la rimozione con solo acqua. Non è necessario nessun trattamento, la certificazione antimacchia è conforme alla normativa UNI4543/2.
  • Antiscivolo certificato: è noto che sulle superfici calpestabili dei piatti doccia, di qualsiasi materiale, vengono applicati, a basse temperature o a freddo, materiali anti scivolo che rendono la superficie ruvida, facilitando così il deposito di impurità, residui organici, batteri ed inoltre non è assicurata la durata del trattamento nel tempo. Pluston garantisce una superficie antiscivolo nella sua propria unica fusione, ottenuta ad altissime temperature di 1.250° e per questo è indelebile e garantito a vita.

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Ma non è tutto, altra grande rivoluzione di questo prodotto innovativo sta nella possibilità di poterlo “tagliare su misura”. Per soddisfare le infinite esigenze d’installazione, ad esempio, un piatto doccia realizzato in Pluston può essere tagliato a misura e collocato in prossimità di pilastri o sporgenze. Il taglio sarà perfetto, netto, garantito al millimetro, basterà indicare lo schema di taglio ed il prodotto sarà immediatamente personalizzato e disponibile!

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Pluston, taglio su misura, perfetto e garantito!

Per scoprire tutta la gamma di prodotti realizzati in Pluston e commercializzati da Maison Plus clicca qui.

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Pluston con superficie con semisfere comfort massage.

Se sei un professionista od un operatore del settore (architetto, interior designer, distributore, rivenditore, installatore) e vuoi conoscere tutti i vantaggi riservati, clicca qui.

Salone del Mobile 2016 e Fuorisalone: tendenze e novità.

 

Il 12 Aprile si è aperta a Milano la 55esima edizione del Salone del Mobile 2016 e Fuorisalone, manifestazione fieristica più importante del settore dell’arredamento e del design, al quartiere fieristico di Milano – Rho, fino al 17 Aprile, scopriamo insieme tendenze e novità.

Salone del mobile 2016
Salone del mobile 2016 – immagine istituzionale

Davvero impressionanti i numeri di questa 55esima edizione:

  • 270.000 mq di superficie netta espositiva;
  • 2.407 espositori di cui 650 i designer del Salone Satellite (con un 30% di aziende estere);
  • rappresentato un valore d’affari di quasi 25mila miliardi di euro;
  • oltre 300.000 operatori attesi da tutti e 5 i continenti;
  • oltre 30.000 visitatori previsti nelle giornate di apertura al pubblico di sabato e domenica.

Edizione “monstre” dicevamo, il Salone del Mobile 2016 ed il collegato Fuorisalone, spinto da spiragli di ripresa economica che rendono ottimisti gli operatori. In Italia, infatti, le aziende del settore nel 2015 hanno fatturato quasi 25 miliardi di euro, chiudendo con un +3,4% rispetto al 2014. Con una crescita del mercato interno (+1%), che non si registrava da ben 7 anni!

salone mobile 2016 e fuorisalone
Stand Riva 1920, una delle eccellenze italiane nel settore dell’arredamento.

Il Salone del Mobile ed il collegato evento del Fuorisalone fanno di Milano la capitale indiscussa della creatività, del design, dell’innovazione e della tecnologia applicata al mondo dell’arredamento e dell’interior design.

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Citco libreria Valle di Zaha Hadid Architects (photo credit: Inexhibit)
Salone del Mobile 2016 e Fuorisalone: tendenze e novità

Ma vediamo come si articola l’esposizione:

  • Salone internazionale del Mobile
  • Salone internazionale del Complemento d’Arredo, suddiviso in:
    • Classico
    • Design
    • xLux
  • Euro cucina
  • Salone internazionale del Bagno
  • Salone Satellite (dedicato agli under 35 e caratterizzato dal tema “Nuovi materiali e design)
  • Fuorisalone

In particolare l’area dedicata ad xLux rappresenta la novità assoluta del 2016, una exclusive living experience, in cui rivive l’eleganza del lusso senza tempo riletto in chiave contemporanea.

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xLux, area dedicata all’eleganza ed al gusto senza tempo (photo credit: bykoket)

Due le aziende partner di Cudriec presenti al Salone del Mobile di Milano ed al Fuorisalone. Si tratta di Scarabeo Ceramiche e Maison Plus. Entrambe eccellenze ed assoluto punto di riferimento nel settore dell’arredo bagno, presenti con un proprio stand al Salone internazionale del Bagno

Scarabeo Ceramiche presenta nuovi modelli, continua a puntare sul design e sulla massima espressione della qualità ceramica riuscendo, grazie all’esperienza maturata nel settore a ridurre gli spessori, ottenendo un prodotto sempre più seducente allo sguardo. Scarabeo Ceramiche sarà presente anche al FUORISALONE2016 Triennale Milano: “Woman in Italian Design” con il Lavabo Bucket 30, con decoro pesci volanti (fino a Febb.2017).

Lavabi Bucket
Lavabo serie Bucket, di Scarabeo Ceramiche

Maison Plus presenta PLUS+TON®da un’unica fusione ad altissime temperature di 1.250°, prende vita un materiale ceramico, qualificato come totalmente riciclabile e quindi 100% ecologico, derivato da un ciclo produttivo privo di emissioni inquinanti in atmosfera. PLUS+TON® è una superficie ceramica completamente anti-graffio, anti-macchia, anti-scivolo, anti-batterica e sostituisce facilmente quei prodotti realizzati con resine, solventi e catalizzatori, materiali altamente inquinanti e non riciclabili. PLUS+TON® utilizza esclusivamente materie prime naturali di altissima qualità con la sola aggiunta di acqua e fuoco.

Salone del Mobile 2016 e fuorisalone novità
Plustone, il nuovo materiale ceramico presentato da Maison Plus.

Un discorso a parte merita il Fuorisalone, evento nell’evento, che trasforma letteralmente la città per tutta la durata del Salone del Mobile. Gli eventi del Fuorisalone sono distribuiti in tutta Milano, ma si concentrano in tre zone principali:

  •  Brera Design District (zona Brera) – Il più importante distretto di promozione del design in Italia, punto di riferimento internazionale, centro dello sviluppo creativo, commerciale e culturale di Milano.  165 eventi,  progetti speciali e iniziative culturali.
  • Tortona Design Week (Via Tortona) – 200 eventi nel circuito di Tortona, dove design, moda e cultura si incontrano tutto l’anno.
  • Ventura Lambrate (zona Lambrate) – 40 eventi. Forse la parte più interessante ed innovativa di tutto il Fuorisalone, quella più “pazza” e creativa. Basta leggere il claim”Solo un pesce morto segue la corrente”, è tutto un programma il claim di “Fuorisalmone”, il network dei creativi che per l’appunto “nuotano controcorrente”. I protagonisti del Design Controcorrente avranno il loro “padiglione” nel loft di via Massimiano 25. 
salone del mobile 2016 e fuorisalone novità
Fuorisalmone – per design e creativi “controcorrente” – Distretto Lambrate

Informazioni ed aggiornamenti live dal salone sono disponibili sui principali social: Facebook, Twitter, YouTube, Flickr, Pinterest ed Instagram, l’hastag ufficiale è #SaloneDelMobile, è inoltre disponibile una App gratuita per Android ed IOS App Salone del Mobile Milano 2016.

HD4Design: dalla creatività al prodotto

Andrea Pasquali è il fondatore di HD4Design. Andrea nasce a Bologna, si laurea in Industrial Design presso l’Istituto Europeo di Design di Milano, città dove intraprende le prime esperienze professionali. Dopo aver intrapreso diverse collaborazioni come designer, in particolare con lo studio Iosa Ghini Associati, fonda il suo studio/laboratorio. HD4Design offre servizi di progettazione, modellazione 3D rendering, prototipazione e modelli, lavorazioni CNC, grafica. In parallelo si occupa di prodotto, elementi d’arredo, illuminotecnica, arredo d’interni e allestimenti fieristici proponendosi come un laboratorio di idee creative ed innovative che possano sostenere e soddisfare tutte le esigenze tecniche, funzionali ed estetiche di un progetto, attraverso una grande attenzione per il dettaglio ed un’accurata valutazione dei bisogni personali, dando così vita a risultati assolutamente unici ed originali.

HD4design

HD4design sviluppa e/o supporta progetti di design e di architettura sia da un punto di vista concettuale-visuale tramite disegni, modelli tridimensionali, visualizzazioni, rendering e ambientazioni fotorealistiche, sia dal punto di vista tecnico-funzionale tramite prototipi, modelli, mock-up, plastici e piccole produzioni.

HD4Design: dalla creatività al prodotto

Abbiamo incontrato Andrea, e gli abbiamo chiesto di raccontarci un po’ di lui e di alcuni prodotti da lui creati. Ecco cosa ci ha risposto: “Penso che un progetto, che si tratti di un oggetto piuttosto che di uno spazio architettonico, debba suscitare prima di tutto emozioni attraverso un approccio estetico e sensoriale, per cui molto spesso traggo ispirazione dal mondo della natura e dagli elementi che continuamente lo plasmano e lo trasformano, ricercando il giusto equilibrio tra creatività e metodologia progettuale.”

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Lampada “Lumia”, di HD4Design (info e prezzi: info@cudriec.com)

“Un perfetto esempio è rappresentato dalla lampada Lumia, perfetto connubio tra illuminotecnica e design. Si tratta di una lampada da terra monolitica di grandi dimensioni dalla forma slanciata e fluida realizzata in Adamantx® (materiale brevettato dal nostro partner ZAD ndr), che trova una naturale collocazione sia negli spazi pubblici e dedicati al contract, sia negli interni domestici”. La lampada è dotata di illuminazione a led dimmerabile comandata a distanza tramite APP da cellulare.

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Lumia è dotata di illuminazione a led dimmerabile comandata a distanza tramite APP da cellulare.

Le misure standard sono: L. 230 x P. 66 x H. 195 cm, per un peso di circa 21.00Kg, può essere personalizzata nei colori, e nella finitura, sia lucida che opaca.

Andrea Pasquali ha realizzato per ZAD ITALY anche il fantastico tavolino Genesi: “si tratta di un tavolino da salotto dal design organico e naturale. Si presenta in due varianti: una monolitica che ne esalta l’aspetto scultoreo, l’altra con il piano superiore in vetro chiaro che ne evidenzia la struttura”. Le dimensioni sono: L. 108 x P. 108 x H. 34 cm, per 8 Kg di peso.

HD4Design
Tavolino Genesi di HD4Design (info e prezzi: info@cudriec.com)
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Tavolino Genesi con pianale in vetro di HD4Design (info e prezzi: info@cudriec.com)

Ultimo prodotto che presentiamo è lo sgabello Vega: “uno splendido sgabello monolitico, caratterizzato da un design organico/biomorfico che richiama il mondo della fantascienza. La sinuosità delle forme e la fluidità delle linee stabiliscono una rottura visiva ed emotiva  con gli ambienti severi e lineari che di solito costituiscono il nostro quotidiano”. Adatto per contesti sia domestici che pubblici, dimensioni:  L. 56 x P. 52 x H. 80 cm , peso 7 Kg.

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Sgabello Vega di HD4Design, (info e prezzi: info@cudriec.com)
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Sgabello Vega di HD4Design, (info e prezzi: info@cudriec.com)

Librerie per camerette

Librerie per camerette pratiche senza rinunciare alla tendenza del momento

Librerie e scrivanie sono senza dubbio due elementi d’arredo essenziali per una cameretta che si rispetti. Fortunatamente i negozi fisici e quelli preposti alle vendite online di arredamento, propongono una vasta gamma di soluzioni per venire incontro alle esigenze sia di bambini piccoli che di quelli in età scolare, che sicuramente hanno bisogno di ulteriore spazio per poggiare ed avere a disposizione libri o oggetti di uso comune. Qualsiasi libreria si scelga, il design è in grado di stare al passo con la moda, specialmente per ciò che riguarda le tonalità e gli abbinamenti, che vengono impreziositi dalle novità delle ultime tendenze. L’importante è scegliere mobili pratici e multifunzionali, perché anche se qualche vezzo è concesso, lo stile contemporaneo delle librerie per camerette tende a prestare grande attenzione agli appoggi, alle mensole ed alle grandi superfici, ma soprattutto, ad elementi che attingano alle identità di coloro che usufruiranno dell’arredo.

librerie per camerette
Librerie e mensole per camerette, ampi spazi e comodità tra le priorità (photo credit: netfeel)

La scelta della libreria è correlata alla scrivania

Spesso, la scelta della libreria dipende dalla scrivania, specialmente, se si tratta di arredare una cameretta per ragazzi in età scolare, che hanno bisogno di superfici ampie per poggiare non solo libri, ma anche personal computer, fotocopiatrici o altri accessori utili allo studio. La tendenza indica un set di scaffalature che rendono la libreria molto simile ad una mini biblioteca; e le librerie per camerette di ultima concezione, si proiettano su strutture con scrivanie incorporate, che si adattano perfettamente allo spazio che si ha a disposizione.

librerie per camerette
Libreria Sisma, pratica, funzionale, modulare! (Info e prezzi: info@cudriec.com)

La libreria SISMA è: modulare, componibile, versatile, facile e flessibile. Riesce ad adattarsi alle esigenze di qualsiasi ambiente, grazie ad una forma regolare ma allo stesso tempo movimentata come un terremoto. Acquistabile sia in moduli singoli, sia a libreria completa da 5 elementi. La finitura laccata permette di metterne in risalto le forme sinuose del materiale Adamantx®, il trasparente ceramico la rendono resistente agli urti e ai graffi. Un vero e proprio elemento di design, riesce da sola ad arredare in modo deciso un intero ambiente. Ideale per le camerette dei ragazzi che la possono “smontare” e rimontare a proprio piacimento!

La personalizzazione delle scaffalature è possibile grazie alla possibilità di comporre i moduli come si desidera per ottimizzare gli spazi e per creare alloggi idonei a contenere anche un televisore. Le strutture possono essere montate lateralmente oppure al di sopra della postazione di scrittura in maniera tale, da avere tutto a portata di mano durante le ore che si impiegano per lo svolgimento dei compiti scolastici.

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Libreria Gluttony di ZAD, ispirata al mondo Apple! (Per info e prezzi: info@cudriec.com)

Tutte le librerie per camerette che l’arredamento moderno consiglia volgono a ridurre l’ingombro di spazio e a mostrarsi in tutta la loro efficienza, senza peccare nell’estetica sempre ineccepibile nel design, affinché si noti un interessante effetto visivo. Le migliori aziende di arredamento progettano le librerie per camerette cercando di impegnarsi maggiormente sulla funzionalità e sulla comodità, concentrando l’attenzione su quelle che potrebbero essere le necessità dei ragazzi che usufruiscono della struttura. Proprio per tale motivo, vengono realizzate soluzioni con cassetti o mensole chiuse da ante dove riporre oggetti che si vogliono nascondere alla vista o elementi da serbare al riparo da polvere o luce.

librerie per camerette
Libreria B side, può essere utilizzata sia a parete che al centro della stanza (info e prezzi: info@cudriec.com)

Un monolite scavato nell’Adamantx® per dare spazio alle letture preferite dei tuoi ragazzi o ai loro preziosi giocattoli, questa la libreria B-Side, che offre la possibilità di utilizzare B-Side sia a parete che al centro della stanza, con la facoltà di scegliere a quale faccia del design dare più importanza. Semplicemente una scultura capace di dare un tocco di design alle camerette dei ragazzi più esigenti.

Un design originale che piace a genitori e bambini

Scegliere la libreria per una cameretta può rivelarsi un’esperienza estremamente coinvolgente per genitori e bambini. Decidere i materiali e le tonalità delle scaffalature è il modo migliore per divertirsi a visionare le infinite soluzioni che i progettisti hanno ideato per i loro piccoli clienti. I materiali utilizzati vanno dalla plastica lavorata al legno, con inserti in laminato o metallo. La vasta gamma di colorazioni e forme che l’arredamento moderno propone, si riassume in soluzioni monocromatiche per chi ama uno stile classico, ma è possibile vivacizzare l’ambiente con librerie dalle tonalità accese come l’arancione, il giallo ed il verde.

librerie per camerette
Libreria Hardy, divertente, simpatica, originale (info e prezzi: info@cudriec.com)

Hardy è la libreria ideale per arredare la cameretta dei tuoi bambini e renderla davvero unica! Una forma simpatica e originale abbinata a colori freschi e stravaganti. Hardy oltre a trasmettere gioia, arreda con gusto lo spazio, in modo funzionale.

È bene ricordare che un pezzo d’arredo come la libreria è un complemento destinato ad un vano dove si può giocare con i colori e le forme e dove i piccoli tocchi d’originalità rendono l’ambiente semplice ed arredato con buon gusto. La libreria, che spesso oltre ai libri, dovrà contenere giocattoli, peluche e molto “altro”… deve saper donare il corretto senso dell’ordine, senza sacrificare la funzionalità e l’efficienza di un complemento necessario, ma studiato ed ideato a seconda dei desideri di genitori e ragazzi.

Librerie living: classico contro design

Stai cercando una libreria, digiti online: “Librerie living”, ed un mondo si apre alla tua vista, ma prima d’incasinare ulteriormente le idee… hai risolto l’amletico dubbio??? Quella che cerchi è una libreria classica o di design? 😉

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Librerie living: classiche-o moderne? In foto libreria classica bianca e modello DNA (info e prezzi: info@cudriec.com)

Le librerie living vanno scelte per la loro funzione e per la capacità di quello che dovranno contenere. Tuttavia, è necessario rispettare i gusti del padrone di casa che potrà sceglierla nell’infinita varietà di modelli e nella tonalità che preferisce. La libreria potrà essere abbinata al resto dell’arredamento esistente nella soluzione abitativa oppure, ‘volutamente’, essere scelta di tutt’altro stile per contrastare, attraverso la forma ed i colori, un ambiente “classico” e  più tradizionale.

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Libreria classica modello “Saffo” di Elledue Arredamenti

Le idee che il mondo dell’arredamento propone, sono veramente tante e tutte molto accattivanti, ovunque la libreria venga collocata, deve cercare di adempiere ad alcune basilari funzioni. Molte librerie non servono infatti solamente a contenere libri od altri oggetti, ma si utilizzano come soluzioni bifacciali per dividere gli ambienti. Molti acquirenti optano per soluzioni compositive che arredano un’intera parte ed entrano in netto contrasto con il resto dell’arredamento, proprio per rendere l’ambiente suggestivo e particolare.

La monotonia dei mobili classici può essere spezzata da una libreria con la caratteristica forma ad albero, dove possono trovare alloggio libri o oggetti di design che possano ravvivare una stanza leggermente ‘spenta’. Teetrix è una simpatica libreria / attacca panni a forma di albero, nata dal binomio arredo natura che va per la maggiore negli ultimi tempi. E’ disponibile in diversi colori e quindi perfetta per qualsiasi stile di arredo. E’ ideale soprattutto per le case grandi in cui è possibile posizionarla distante dai muri per creare un effetto più sorprendente (info e prezzi: info@cudriec.com).

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Libreria / attacca panni modello Treetix (per info e prezzi: info@cudriec.com)

Sullo stesso tema, in offerta su Amazon, Partner di CuDriEc, la Libreria albero modello Moku

Libreria-Moku
Libreria-Moku

Librerie living: classico contro design

Chi ama lo stile classico non rinuncerebbe mai ad una calda e comoda libreria da collocare sia in soggiorno che in una camera da letto e persino in una mansarda. La libreria classica è il massimo per chi ama il romanticismo, per chi desidera focalizzare lo sguardo su un grazioso vaso con dei fiori, su una cornice d’argento o sui propri romanzi preferiti. Sempre discreta e raffinata, la libreria classica per la zona living e l’elemento che più colpisce l’attenzione degli ospiti, grazie all’eleganza impeccabile che regala all’ambiente, ma soprattutto, perché si adatta ad ogni stile di arredamento e anche se posizionata in una camera arredata con mobili contemporanei, fa sempre la sua figura di ‘regina’ dei mobili. Le sue forme lineari e semplici e la calda accoglienza del legno, la rendono particolarmente adatta alla convivialità, anche se gli spazi sono di metratura ridotta. Ci sono zone living dove non è possibile esagerare con elementi che incupirebbero l’ambiente, ma grazie alla versatilità delle librerie classiche, esse possono essere collocate anche in nicchie o rientranze senza perdere la loro ricercatezza e la loro insuperabile eleganza. Inoltre, se si decide di acquistare una libreria classica con ripiani molto ampi, è possibile poter ubicare anche un televisore con lo schermo piatto e un piccolo spazio, con il supporto di una comoda poltrona in pelle, potrà diventare un sorprendente angolo relax.

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Libreria classica di Giusti Portos

Forme inedite ed accattivanti sono invece preferite da padroni di casa giovani e moderni. Chi desidera librerie living di design per arredare la propria stanza senza rinunciare a materiali di pregio, può optare per quegli elementi innovativi e dalla forma decisamente inusuale. Sono librerie capaci di conferire all’ambiente circostante, un’atmosfera vivace e allegra attraverso le forme morbide e sinuose che rendono la struttura non solo funzionale e capace di contenere una vasta varietà di oggetti, ma appare come una sorta di scultura realizzata con materiali innovativi e dagli ottimi standard qualitativi. ZAD dedica dedica una libreria al “Cuore” ed a tutte le sue sfaccettature. Non importa quanto grande tu sia, importa quanto puoi essere utile agli altri. Ecco quindi che, un piccolo cuore, sostiene il peso del suo compagno più grande, permettendogli di contenere con amore i nostri oggetti più cari (info e prezzi: info@cudriec.com)

Libreria Cuore
Libreria Cuore, di ZAD, (info e prezzi: info@cudriec.com)

Un unico elemento o una serie di elementi modulari danno vita ad una geometria personalizzabile che regala un’innata spettacolarità alla zona living. Le scaffalature attuali hanno un montaggio facile e vengono proposte sia in legno che in materiali innovativi, come ad esempio l’Adamantx, materiale brevettato da ZAD Italy, che permette di “scolpire” la materia dando vita a forme impossibili da realizzare con materiali tradizionali. Le infinite tonalità e le ultimissime novità di tendenza propongono la colorazione dei ripiani differente da quella del fondo e dalla struttura esterna, per creare così soluzioni “ad ho” per ogni cliente e librerie che si adattano perfettamente all’ambiente della casa in cui verranno inserite. E’ il caso della libreria Shelley, un prodotto di alto design, caratterizzata da eleganza, funzionalità ma soprattutto innovazione. Shelley non è solo una semplice libreria, ma può anche diventare un angolo relax dove si può comodamente leggere un libro, e questo grazie anche all’alloggio di una luce a led che punta direttamente sulla seduta. Queste libreria diventa elemento di arredo non soltanto per la casa, ma regala la possibilità di essere collocata anche in altri spazi quali punti di accoglienza, negozi, sale d’attesa o altri spazi da personalizzare. La sua illuminazione avviene tramite una sorgente a Led incassata dentro la libreria stessa, con accensione di ultima generazione con APP da cellulare. Un semplice tocco sullo schermo dal vostro telefonino e avrete il piacere di gestire a distanza la vostra lampada, alzando e abbassando l’intensità della luce  (per info e prezzi info@cudriec.com).

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Libreria Shelley, di Zad

Gluttony è invece la libreria adatta a chi non può rinunciare all’irresistibile design di “Apple”, pratica, spaziosa, ma sopratutto unica nel suo genere, la sua forma rappresenta ormai un’icona nel mondo del lavoro e del design (per info e prezzi info@cudriec.com).

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Libreria Gluttony di ZAD, ispirata al mondo Apple!

Matrimoni da favola: il Castello di Torre Alfina

Matrimoni da favola… avete mai visto il film “Il Grande Gatsby”? Film in costume di Baz Luhrmann con Leonardo di Caprio, è tratto dal romanzo omonimo di Francis Scott Fitzgerald ed è ambientato a New York durante l’estate del 1922. E di quel periodo storico e di quella città racconta tutte le sfumature, le contraddizioni, gli stili e le illusioni. Romanzo che riflette sulla natura umana e film in grado di reggere il confronto come raramente accade nella storia della filmografia. Vi chiederete il perché di un incipit dedicato ad un film americano del 2013, in un pezzo che vuole parlare di matrimoni. Perchè non parliamo di “semplici” matrimoni, ma di matrimoni da favola!

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Luci e colori dal sapore Gatsby che fanno da sfondo al simbolo di unione

La risposta non è certo nella volontà di voler promuovere matrimoni in maschera. Ma ci sono delle atmosfere e dei luoghi che a volte, pur lontani mille miglia nel tempo e nello spazio, ispirano matrimoni fuori da ogni aspettativa. E’ il caso del Castello di Torre Alfina e delle tre idee di matrimonio che Tamara Gori Mariage ha saputo catturare.

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Sweet Table giocato su linee contemporanee e colori per il Castello di Torre Alfina

Matrimoni da favola: il Castello di Torre Alfina

E’ un gioco, certamente, perché ognuno legge in un luogo le atmosfere che più gli sono inclini. Ma sono convinta che ogni location racconta di sé in maniera indipendente da noi; racconta della sua personale storia e di quella delle persone che l’hanno vissuta, plasmata, costruita e recuperata. Il Castello di Torre Alfina, come ogni castello, si impone per la sua eleganza, la maestosità delle sue sale, delle sue gallerie affacciate sul cortile interno e sul giardino all’italiana, degli arazzi e dei colori intensi che li riempono, una location perfetta per matrimoni da favola, appunto.

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La splendida Galleria Cahen al primo piano del Castello di Torre Alfina

Questa è la sua prima anima. Quella che ci guida attraverso matrimoni fatti di eleganza, spesso anche di formalità cerimoniale e di accoglienza di alto lignaggio. Tessuti semplici ma pregiati, da ritrovare nei tovagliati; posateria raffinata, porcellane e cristalli nella mise en place di una tavola imperiale che si snoda lungo le linee di fuga delle grandi gallerie del piano terra e del primo piano.

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Una mise en place classica giocata sui colori dell’oro e del bronzo.

Sedie Luigi XVI per evitare le ormai inflazionate sedute rivestite con minigonna trapuntata bianca; oppure le chiavarine in stile vintage o le parigine bianche o oro, per disimpegnare un po’ l’insieme. E ancora allestimenti floreali e candelieri classici a segnare i punti focali della location ed i suoi angoli d’élite. Pochi elementi, pochi colori, spesso meglio una scelta monocromatica per un luogo già prezioso e ricco di sé, onde evitare il rischio too much. Perché la vera eleganza è sempre sottrazione.

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L’angolo della wedding cake, giocato sui toni del bianco e dell’eleganza.

Può sembrare vincolante nella sua architettura, ma il Castello di Torre Alfina conosce altri aspetti, altre anime. La seconda raccontata dai matrimoni firmati Tamara Gori Mariage è perciò un’anima più leggera, forse più informale, ma non per questo meno elegante, che gioca sulla necessità di trovare equilibri tra forme, consistenze e materiali diversi. Si lavora sui contrasti tra epoche e stili, tra classicismo e contemporaneità.

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Il tavolo dei confetti, in cui forme e materiali diversi si fondono in un tutto unico.

E allora via libera all’utilizzo di sedie minimal in policarbonato neutro e trasparente su ispirazione dell’eco architetto Philippe Starck, o ad elementi moderni in vetro o nelle nuances del bianco, dal ghiaccio al titanio, passando per la lucentezza del metallo o dell’argento. Il tutto per dare leggerezza e respiro agli ambienti e raccontare una rivisitazione contemporanea del Castello di Torre Alfina.

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Allestimento in stile contemporaneo con l’utilizzo di sedie Ghost.

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Ma il divertimento puro arriva quando tra le pieghe di luci colorate si disvela la terza anima del castello e sulle note dello swing e del jazz anni Venti, il Grande Gatsby sembra appena sceso dalla sua Rolls Royce Duesenberg Convertible gialla del 1929.

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Colori accesi, atmosfere anni Venti a New York…Anche questo è il Castello di Torre Alfina

Il gioco di luci optical, il luccichio dell’oro e dei metalli, le piume e le perle sono gli elementi immediatamente identificativi di quell’epoca su cui si può puntare per ricreare un mood unificante per un matrimonio. Le sale del Castello di Torre Alfina d’altronde sembrano ricalcare esattamente quei passi, grazie al Salone Ippolito Scalza, dove sembra quasi naturale immaginare una degustazione di whiskey, rhum e sigari d’oltreoceano.

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Sala Ippolito Scalza, al primo piano del Castello di Torre Alfina

O ancora grazie alla Sala Biliardo, dove intrattenere gli ospiti con sfide all’ultima buca. E poi magari uscire fuori a godersi lo spettacolo pirotecnico che illumina la valle sottostante, in un luogo non luogo sospeso tra Tuscia e New York.

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L’ottocentesca Sala Biliardo con pezzi d’epoca, in cui intrattenere i propri ospiti durante il matrimonio.

Ma la sfida puo’ essere lanciata a chi ne suggerisce di nuove e suggestive per realizzare matrimoni da favola, proprio come nei vostri sogni!

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Matrimonio in un castello? Castello di Torre Alfina

Chi da bambina non ha sognato di celebrare il proprio matrimonio in un castello? Da piccola adoravo le favole. Ne leggevo una via l’altra, rubando i libri che trovavo in libreria o negli scatoloni dove finiva quello che “non serviva più”. Immaginavo mondi lontani, castelli da conquistare, fanciulle da liberare. Fra intrighi di corte e pozioni magiche, viaggiavo con la fantasia verso un lieto fine sospirato e doveroso, a ritemprare l’animo dopo tanti saliscendi emozionali.

Matrimonio in un castello
Veduta fiabesca del Castello di Torre Alfina, Acquapendente (VT)

Mi chiedevo se potessero esistere e dove, i castelli disegnati su quei libri e da grande la passione per certi luoghi è rimasta. Certo non perché continuo a sognare di fragili donzelle da salvare: fortunatamente le principesse di oggi hanno conquistato altra dignità ed i loro principi azzurri sempre più spesso arrivano a bordo di una bici eco styling (anche nel caso di celebrazioni di matrimonio in un castello 😉 ), piuttosto che su di un cavallo bianco, oggi di certo ingrigito dallo smog. Oggi la mia passione per i castelli nasce dall’ammirazione della grandezza, dall’amore per l’arte, per i dipinti che ammantano le pareti. Il Castello di Torre Alfina è uno di questi.

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Matrimonio in un castello
Cortile interno del Castello di Torre Alfina illuminato a festa. Credit photo: Dario Graziani per Castello di Torre Alfina

Matrimonio in un castello: le quattro anime del Castello di Torre Alfina

Imponente, maestoso, si erge solennemente sulla collina ai cui piedi si è avviluppato il paese omonimo. Siamo in provincia di Viterbo, a Torre Alfina, appunto, frazione della cittadina di Acquapendente. Ma il suo territorio è, come si dice, triconfinale, crocevia di ieri e di oggi tra Lazio, Umbria e Toscana. Una vista da togliere il fiato dalle sue bifore, un panorama a perdita d’occhio che trova l’approdo più prossimo nel “Bosco di Biancaneve”; il suo nome è in realtà Bosco del Sasseto, ma il National Geographic ne ha associato le fattezze di questa secolare selva di latifoglie all’immaginario della nota favola dei fratelli Grimm.

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Mausoleo di Torre Alfina nel Bosco del Sasseto.

Del Castello di Torre Alfina la storia narra vicende alterne che si intrecciano con quelle della famiglia Monaldeschi della Cervara già nella metà del 1500, anche se la sua costruzione probabilmente risale già all’VIII secolo. Nasce come fortezza: in quel periodo storico, vista la sua collocazione, difendersi era la priorità; per questo le prime testimonianze sull’esistenza del Castello di Torre Alfina sono attinenti alla fondazione della Torre detta “del Cassero”.

Matrimonio in un castello
Cortile di entrata al Castello di Torre Alfina

La prima rivisitazione architettonica il Castello di Torre Alfina la subisce proprio con Sforza Monaldeschi della Cervara, primogenito della nota famiglia nobiliare orvietana che nel 1584 affidò alle stesse maestranze che lavoravano al Duomo di Orvieto, l’impresa di trasformare l’antica struttura fortificata in signorile residenza di campagna. Il modello da seguire era quello rinascimentale: grandi facciate frontali, generalmente a due piani, con loggiati che guardano ad un grande cortile con parco antistante; due ali che si aprono lateralmente, ad abbracciare “l’intima” accoglienza della residenza, spesso utilizzate per ospitare stanze di servizio.

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Matrimonio in un castello
Veduta frontale del castello di Torre Alfina, con le due ali che si aprono lateralmente

Fino alla metà del 1600 la famiglia Monaldeschi della Cervara conserva la proprietà di questa residenza signorile e di rappresentanza. Da quel momento in poi, per via ereditaria il Castello di Torre Alfina si annovera tra gli annali dei Bourbon Del Monte. A dispetto del nome di assonanza francofona, i Bourbon Del Monte furono una delle casate toscane più importanti del Medioevo e tra le più importanti famiglie aristocratiche del principato mediceo. Interessante però è anche la discendenza del Novecento della famiglia: Bourbon Del Monte sarà infatti Virginia, moglie di Edoardo Agnelli e futura madre del più famoso Gianni.

Matrimonio in un castello
Sala Ippolito Scalza, al primo piano del Castello di Torre Alfina

Guido Bourbon Del Monte, nel 1880, decise di vendere la proprietà del Castello di Torre Alfina al noto banchiere belga Edoardo Cahen. In questo momento inizia un’ulteriore fase di restauro del Castello, influenzata, come d’altronde accade anche oggi, dalle tendenze dell’epoca, dedite al revival neogotico di gran moda nel periodo. Da questo momento il Castello di Torre Alfina perderà la sua essenza cinquecentesca, completamente rivestito di pietra grigia di Bagnoregio grazie al progetto dell’architetto senese Partini.

Matrimonio in un castello
Cortile panoramico e in evidenza la pietra grigia di Bagnoregio che lo riveste in parte.

I grandi loggiati verranno chiusi, realizzando delle imponenti e lunghe gallerie completamente affrescate dall’artista romano Pietro Ridolfi al quale Teofilo Rodolfo Cahen, figlio di Edoardo, si rivolse per portare a termine i lavori di totale restauro iniziati dal padre. Una residenza completamente rinnovata, arricchita da marmi e da preziosi elementi d’arredo, in cui Rodolfo soggiornò fino alla promulgazione delle leggi razziali, quando abbandonò definitivamente l’Italia.

Matrimonio in un castello
L’imponente vaso in onice, ricavato da un unico blocco di pietra, si staglia nei saloni del castello.

Oggi l’aria cinquecentesca del castello continua a respirarsi solo nell’impostazione del cortile centrale e nella grande Sala Luzzi, che ha conservato intatto il suo pavimento antico, il grande camino e il ciclo di affreschi che celebra la famiglia Monaldeschi.

Matrimonio in un castello
La Sala Luzzi, ancora di respiro Cinquecentesco

Altre epoche e altre mani si sono succedute e sono raccontate dai tanti particolari che l’occhio rapisce qua e là: come i pannelli delle grandi porte, frutto dei più importanti ebanisti senesi del tempo come Tito Corsini, o come la cucina di fine Ottocento, perfettamente funzionante e messa all’opera durante matrimoni ed eventi celebrati all’interno del Castello. L’ultima essenza del Castello di Torre Alfina è infatti quella di prestigiosa location per eventi, curata in ogni particolare da Rossano Boscolo e dalla sua autorevole scuola Etoile Academy, ormai di rilevanza internazionale. Location capace di realizzare il desiderio di ogni fanciulla, celebrare il proprio matrimonio in un castello, a coronamento di una fiaba d’amore.

Matrimonio in un castello
Particolare del servizio Etoile Academy durante un matrimonio

Questa è la sua quarta anima, una splendida location per celebrare il tuo matrimonio in un castello, a ricalcare le orme di feste e serate a tema che immaginiamo possano aver animato le sue stanze e i suoi saloni in tempi ormai lontani dai nostri. Ma oggi la professionalità, l’accuratezza dei dettagli, l’attenzione alle esigenze di chi affida al Castello di Torre Alfina il suo matrimonio, sanno garantire ancora la realizzazione di sogni d’altri tempi.

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Convento di San Francesco: organizzare matrimoni da favola

Organizzare matrimoni da favola! Ecco cosa cerca di fare una weeding planner. “Quando mi chiedono perché ho deciso di fare la wedding planner e fondare Tamara Gori Mariage, le risposte le ho impresse nella mia  memoria: la curiosità delle persone che osservano il tuo lavoro e ne sono rapite; lo stupore che leggo negli occhi di chi si ferma ad osservare il viavai su una spiaggia per allestire una cerimonia al mare, o quello per preparare una location sotto gli occhi dei curiosi.

organizzare matrimoni da favola
Commistioni di stili nella tavola imperiale in stile country con sedute Ghost

Ancor di più per la meraviglia di chi vede all’improvviso realizzati i desideri che credeva possibili solo nella sua testa:  una tavola imperiale allestita su un terrazzo o nel parco più lussureggiante; un tema realizzato nei dettagli più delicati e impercettibili. Tamara Gori Mariage è stato un po’ questo: la ricerca della bellezza, della creatività; la bacchetta magica che risolve i problemi o realizza le aspettative più personali ed emozionali“.

organizzare matrimoni da favola
Il tavolo dei confetti, in cui forme e materiali diversi si fondono in un tutto unico.

Nell’organizzare un matrimonio ogni dettaglio è importante, ogni persona è importante. Il lavoro di team garantisce riuscita, problem solving, accuratezza; senza lasciare nulla al caso. Quello che rimane nei ricordi delle persone, ma ancor più nelle emozioni degli sposi, è un groviglio infinito di colori, di profumi, di sapori, di atmosfere che solo un ascolto sensibile e attento riesce a portare ad esatto compimento.

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Particolari contemporanei di un buffet al Convento di San Francesco. Credit photo: VDImage

E nel tempo sarà la percezione di un profumo o l’ascolto di una melodia a riportare a galla quelle emozioni. Oppure il ritrovare, inaspettatamente, quel luogo che è stato la nostra culla d’amore. Scegliere una location non è mai troppo semplice: occorre valutare elementi che sfuggono ai più; occorre individuarne ogni sfaccettatura per decidere se può rientrare tra quelle con cui instaurare rapporti duraturi, o valutare la sua capacità di rispondere non solo alle aspettative degli sposi, ma anche alle necessità tecniche che faranno da preludio ad una cerimonia senza intoppi.

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La chiesa di San Francesco risalente all’anno Mille e adiacente al Convento omonimo. Credit photo: VDImage

Per questo scegliere una location è quasi una dichiarazione d’amore. O almeno lo è per Tamara Gori Mariage. Con il Convento di San Francesco è stato più o meno questo. Una residenza storica di prestigio risalente alla prima metà del 1500, insediata nella Tuscia etrusca della provincia di Viterbo, ma che guarda con occhio familiare alle vicine porte della Toscana, all’Umbria e all’adiacente Roma.

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Il Convento di San Francesco in un allestimento esterno in notturna

Convento di San Francesco: per organizzare matrimoni da favola

Concepita per essere un Convento cappuccino, è totalmente immersa in un parco di dieci ettari, tra atmosfere mistiche e di raccoglimento, in un’aura di bellezza che è davvero difficile trovare con tanta simultaneità: storia, natura, ampiezza degli spazi interni ed esterni. La possibilità di poter celebrare il rito civile legalmente riconosciuto nell’antico refettorio o nel parco è certamente un elemento di non trascurabile valore; così come lo è la possibilità di officiarne uno cattolico nell’adiacente Chiesa intitolata a San Francesco e risalente all’anno Mille.

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Il parco millenario del Convento di San Francesco ospita il rito civile. Credit photo: VDImage per Convento di San Francesco

Un luogo intimo, nonostante la sua capacità di accogliere fino a 300 persone nei suoi spazi interni, o illimitati ospiti nella vastità di quelli esterni. Una personalità definita, ma non austera né invadente quella del Convento di San Francesco. E questo, per Tamara Gori Mariage, diventa il miglior Eldorado possibile. Quindi non solo atmosfere eleganti e formali che si auspicano per una Residenza Storica di questo calibro, ma anche la possibilità di giocare su contrasti inaspettati e atmosfere più bucoliche o d’antan.

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Allestimento sullo stile country in uno degli spazi esterni del Convento di San francesco

Qualche esempio? Provate ad immaginare un pic-nic dalle suggestioni vittoriane di inizio Ottocento, una sorta di tè all’aperto, con tutto il mood concepito nei romanzi di Jane Austen e della sua “bella, intelligente e ricca” Emma. E allora via alla trasposizione all’esterno di quello che era il fulcro della vita sociale dell’epoca, il soggiorno: divani dalle sedute dritte e dalle spalliere sinuose, richiami al Barocco e al Rococò nei colori decisi, nell’oro o nel bianco assoluto.

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Porcellane raffinate possono essere il mood di un matrimonio in stile vittoriano.

Porcellane e alzate negli eleganti servizi su tavoli intarsiati, librerie a vista da collocare nei giardini o in rigogliosi prati all’inglese, per ricreare en plein air ciò che rendeva conviviale l’incontro all’interno delle residenze signorili per le nuove classi borghesi.

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Una mise en place semplice, giocata sul prestigio dei cristalli e delle porcellane. Credit photo: VDImage per Convento di San Francesco

Un’atmosfera giocata nell’aria tiepida di una primavera o in quelle non troppo afose di inizio estate, magari per una cerimonia di giorno che permetterà allo sposo di calarsi nel ruolo con un elegante tight o un meno impegnativo mezzo tight e alla sposa di richiamare un look romantico, ma essenziale.

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Uno scorcio romantico al Convento di San Francesco. Credit photo: VDImage

E facendo un salto temporale di quasi un secolo si potrebbe giocare invece sulle atmosfere edoardiane di inizio Novecento: grandi viaggi, amore per l’arte e per lo sport, da ricreare in linee essenziali, pulite e giocando con i richiami alle grandi navigazioni verso continenti lontani; d’altronde il mito del Titanic proprio in quel periodo è ambientato. In questo caso elementi vintage che richiamano i viaggi come i grandi bauli, valige di cuoio, diari di bordo, binocoli.

organizzare matrimoni da favola
Ispirazioni vintage anni Venti

E le linee scivolate ed essenziali di Jenny Packham, ma ricercate allo stesso tempo, riescono perfettamente a raccontare in chiave moderna quell’epoca di grande fulgore. Il Convento di San Francesco sa essere una fucina di ispirazioni, come il cappello di Eta Beta da cui estrarre la soluzione adatta ad ogni occasione.

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Particolare di un allestimento country chic presso il Convento di San Francesco. Credit photo: VDImage

Le atmosfere provenzali, da riproporre attraverso erbe aromatiche, lavanda, cassette in legno o vasi in terracotta grigia, sono una di queste; così come un mood boho chic o country, tutte adattabili ad una location così duttile e suggestiva. Tutte le altre sono quelle che la vostra fantasia e le vostre emozioni possono dettare ad una location come il Convento di San Francesco o ad un team organizzativo come Tamara Gori Mariage.

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Another brick in the…Uoll. Come reinventare spazi e sogni.

Uoll. Come reinventare spazi e sogni.

Uoll. Esattamente come si pronuncia in inglese, ma scritto in italiano. Un muro, per dare contezza della cornice di riferimento e della contemporaneità della proposta. Uno spazio fuori dai luoghi comuni e dagli ambienti di attinenza, nella città d’arte per eccellenza: Firenze. Qui non sembrava semplice concepire un progetto architettonico in grado di reinventare ciò che era e trasformarlo in ciò che poteva essere.

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L’entrata verso Uoll e, sulla destra, il muro che ha dato il nome alla location.

L’atmosfera è inconfondibilmente newyorkese: i mattoni lasciati a vista e verniciati di bianco, le travi nere che tagliano le altezze, il light design che gioca tra luci e ombre nei punti focali delle pareti esterne ed interne, a dare profondità o per creare intimità.

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L’interno di Uoll, in quello che è lo spazio più ampio a disposizione degli ospiti.

Poi gli elementi di arredo: dalle poltrone Chester, rigorosamente in pelle bianca, alle lampade minimal, tutto riporta ad architetture di loft urbani e a open space della New York contemporanea e post industriale. E se potremmo aspettarci qualcosa di simile nel Quadrilatero della moda milanese o nell’eclettico quartiere di Soho, a New York appunto, molto meno scontato è questo progetto di recupero nella Firenze di Dante e del Rinascimento.

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Poltrone Chesterfield in pelle bianca, da cornice ad una mostra d’arte contemporanea.
Uoll, rerinventare spazi

Ma forse, per capirne la profondità e l’arditezza, occorre partire da ciò che è stato. Lontano dall’elegante e salottiera Piazza della Repubblica e ancor più dalle tendenze di Palazzo Pitti, la Stazione Rifredi è ormai un termine di scambio ferroviario di fondamentale importanza per l’Italia centrale. Qui ci si orienta con Piazzale Dalmazia o con i capannoni industriali che abitano la zona ferroviaria. Uoll è proprio a 50 metri da Rifredi. È circondato dalle volte anonime e scure di questi capannoni, semplicemente perché la moderna Cenerentola era essa stessa un capannone all’interno di quel distretto industriale.

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Alcuni scorci di entrata a Uoll.

Anzi, ancor più: Uoll nasce come fabbrica, o meglio come officina di riparazione dei treni di Rifredi; dal fascio di rotaie che si dipanano da e per la stazione, se ne staccavano due, indipendenti, che puntavano dritti esattamente dentro la pancia di questa officina d’altri tempi. Lì, come in un’amorevole nursery, i vagoni malandati e con la tappezzeria “sbucciata” venivano riparati, rivestiti, tirati a lucido e poi lasciati andare per altre “scorrerie” tra ragazzi. Erano i primi anni del ‘900; erano i primi accenni di un’Italia che si inventava industriale per creare le eccellenze con cui sarebbe cresciuto il made in Italy nel mondo; una storia di futuro e di sogni, durati intatti fino agli anni Settanta del secolo scorso.

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Eventi e matrimoni popolano oggi le atmosfere di Uoll

Poi l’abbandono. Inesorabile, quella vecchia officina si avviò verso l’oblio cui è destinato chi ha dato tanto senza ricevere gratitudine alcuna. Almeno fino a quando la tendenza, prettamente americana, di rinnovare e ingentilire strutture di ex distretti industriali, non è arrivata in terra italica; prima al nord, nella metropolitana Milano e poi via via fino a…Uoll. Una Fenice che risorge dalle ceneri, cuore pulsante di un progetto di rinascita anche culturale, in un quartiere defilato rispetto alla movida fiorentina che conta.

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Il continuo rincorrersi di passato e futuro in Uoll: allestimento con un richiamo contemporaneo, le sedie di Philippe Starck
Uoll, nuova vita

Ma qui le mostre di pittura e i progetti di supporto ai giovani emergenti del mondo della moda e dell’arte, si alternano a sfilate di brand di tendenza, party internazionali, eventi aziendali o matrimoni. Questa è la nuova anima di Uoll: un’open space dalle attitudini infinite, che lascia ancora intravedere le sue origini, grazie alla sapienza con cui si sono mantenuti intatti gli elementi originari delle pareti o dei pavimenti.

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Il particolare recupero dei muri di Uoll.

Un’atmosfera plasmabile nelle mani di chi sa vestirla di colori e nuances ogni volta diverse, da adattare come cornice romantica o contemporanea di matrimoni esclusivi. Gli spazi di questa Cenerentola odierna infatti, sanno come accogliere e come reinventarsi ad ogni occasione, per ogni nuovo sogno di vita. Lo hanno già fatto, una volta. Ma quella vale per tutte.

di Tamara Gori Mariage

Locanda Palazzone, l'anima medievale di un restauro da loft urbano.

A vederla lì, imponente e austera in cima alla collina in località Rocca Ripesena, lo sguardo rivolto alla rupe tufacea su cui sorge Orvieto, l’impressione che Locanda Palazzone restituisce è quella di un antico monastero.

Locanda Palazzone
Veduta di Locanda Palazzone. Sullo sfondo Orvieto

La pietra vulcanica, le linee allungate, le bifore; tutto rimanda ad un Medioevo che ha da tempo superato l’oscuro vaticinio dell’anno Mille e si è decisamente tuffato nella rinascita duecentesca. Poi però si entra dentro Locanda Palazzone. E il contrasto è davvero eminente: una scala di ferro, imponente e dal mood post industriale, collega il grande salone del piano terra con il livello superiore.

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Il restauro del salone al piano terra e la grande scala in ferro.

Locanda Palazzone, l’anima medievale di un restauro da loft urbano

Ovunque i colori primari si muovono tra pavimenti in legno e vecchio cotto; tra il possente tavolo in legno massello e elementi di modernariato, che racchiudono i ricordi di una famiglia e delle generazioni attraverso cui si snoda. Quasi un loft urbano, un’essenzialità scandinava riscaldata dalla memoria che permea ogni mattone del resort circondato dai vitigni della storica azienda vinicola Palazzone, dal 1978 archetipo indiscusso dell’Orvieto Classico di pregio.

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Il possente tavolo in legno massello del grande salone interno

Il progetto di restauro, curato dallo studio di architettura di Alberto Sabotelli e dagli architetti Chiara De Batista e Alessandro Dubini, si è mosso con naturale equilibrio su una linea ispirata alla sottrazione: “Volevamo un luogo che raccontasse la sua storia ma che fosse anche testimone di scelte contemporanee. Non avevamo un modello cui ispirarci, semplicemente la scansione degli spazi vuoti, tra archi e bifore, a dettare come renderli funzionali ad una vita ridisegnata ben oltre il XIII secolo”, racconta Lodovico Dubini Locatelli, proprietario e responsabile di Locanda Palazzone Resort.

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Il restauro dalle linee minimal nelle suites interne

Le radici dell’ospitalità sopra Rocca Ripesena affondano nel passato lontano della storia di questo Paese; sembrano infatti risalire al 1300, con l’ufficializzazione del primo Giubileo da parte di Papa Bonifacio VII. Fu proprio il Papa a dare indicazione di costruire un “Palazzone sotto Rocca di Ripeseno”, un Hospitalis, in sostanza una sorta di ostello per prelati e viandanti o una stazione di posta per pellegrini diretti a Roma, lungo il rocambolesco tratto della Via Francigena, prima di arrivare nelle oscure selve popolate dai briganti in terra di Tuscia. Da allora i viandanti sono cambiati e il loro percorso ha conosciuto una nuova “spiritualità”, quella legata al turismo eno-gastronomico, oltre che artistico. Perché se da sempre Orvieto richiama turisti da ogni dove, Locanda Palazzone e l’Orvieto Classico Palazzone sono calamita per i palati più raffinati e gli ospiti più esigenti dagli Stati Uniti, come dal Giappone.

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Locanda Palazzone e la sua produzione di Orvieto Classico

E l’anima di questo Resort dell’accoglienza umbra d’eccellenza ha riscoperto una nuova veste: quella di location per matrimoni; una sorta di fusion tra l’atmosfera incantevole e quasi Boho-chic che la caratterizza e l’eccellenza del food and drink made in Italy, per i matrimoni affidato ad una donna stellata della cucina italiana: Iside De Cesare, della vicina La Parolina. La tendenza di seguire la propria passione per il vino e legarla ai festeggiamenti per il matrimonio sta prendendo piede in Italia ormai da qualche tempo, anche se arriva direttamente dalla terra di Francia: allestimenti en plen air, per rifugiare lo sguardo nei vigneti a perdita d’occhio o per ricreare atmosfere d’antan, ma dall’eccellente gusto minimal; le bottaie ad accogliere degustazioni guidate e verticali d’annata; la sala interna, dalla rivisitazione contemporanea e dalle opere d’arte di famiglia a vestire le pareti, per accogliere gli ospiti meno numerosi.

Locanda Palazzone
Allestimento en plein air per un matrimonio a Locanda Palazzone

Un lavoro di pregio quello realizzato a Locanda Palazzone, combinazione perfetta di elementi che permettono di vivere in un luogo incantato e quasi mistico anche il proprio matrimonio da favola.

di Tamara Gori Mariage

Photo credits: Locanda Palazzone