La vodka è tra gli alcolici più conosciuti e amati al mondo. Ottima sia al naturale sia utilizzata nella preparazione di deliziosi cocktail. Ma forse non tutti sanno che la vodka ha molti altri usi alternativi che riguardano la vita domestica. Scopriamo i mille usi della vodka per le pulizie di casa.
I mille usi della vodka in casa. Photo credit: DanaTentis by pixabay.com
I mille usi della vodka: come pesticida
Per gli amanti delle piante e dei fiori sappiate che la vodka è anche un ottimo pesticida, basta tamponare con un po’ di questa bevanda le foglie delle vostre piante e il suo odore terrà lontano qualsiasi parassita!
Per la pulizia di piastrelle, ceramica, vetro e rubinetteria la vodka è l’ideale. Elimina il calcare e allo stesso tempo dà brillantezza alle superficie e sconfigge i batteri che vi si annidano.
Contro le macchie
Per le macchie ostinate questo alcolico può essere di aiuto. Sui capi d’abbigliamento, sui tessuti o sulla tappezzeria basta strofinare un panno imbevuto con della vodka, poi risciaquare e le macchie spariscono.
Elimina i cattivi odori
La vodka ha anche delle proprietà deodoranti, se i tessuti hanno cattivi odori basta spruzzare un po’ di questo liquido sul capo e lasciare asciugare all’aria aperta.
Per lo sporco più ostinato e le incrostazioni
SI può usare anche al posto del detersivo dei piatti in caso di sporco ostinato, unto e incrostazioni difficili da togliere.
Le piante carnivore da appartamento sono valide alleate contro fastidiosi insetti nelle nostre case. Ecco come coltivare e ricreare un ambiente adatto a queste piante.
Piante carnivore da appartamento o insettivore
Piante carnivore da appartamento o insettivore (foto by Pixabay)
Se vi state chiedendo quale sia la soluzione contro quei fastidiosi insetti che con la bella giornata invadono le vostre case, ecco la risposta. In natura ci sono oltre 600 specie di piante che appartengono alla famiglia delle piante carnivore. Queste piante sono assai differenti, suddivise in 7 famiglie e 15 generi. Ma, anche se con segni distintivi ben particolari una cosa accomuna tutte queste piante: catturano ed ingeriscono gli insetti. È per questa particolarità che questi vegetali sono comunemente chiamate anche insettivore.
Quali sono le piante carnivore da appartamento
Le piante carnivore, come detto precedentemente, sono molte, ma le più adatte per gli appartamenti sono:
Drosera capensis
Dionaea muscipula
Sarracenia purpurea
Nepenthes
Coltivare tali pianti non è per nulla semplice, ma con dei piccoli suggerimenti ogni problematica sarà superata.
Come si coltivano le piante carnivore da appartamento?
La cura delle piante carnivore da appartamento richiede molta pazienza e la preparazione per un habitat ideale alla loro sopravvivenza. La stagione invernale è il periodo meno preoccupante per queste piante che richiedono un ambiente particolarmente umido. Si consigli di annaffiarle settimanalmente ed eliminare di tanto in tanto le foglie morte. Bisogna, quindi fare attenzione al livello di umidità senza però far sopraggiungere muffe!
Nelle stagioni più calde, l’estate e la primavera, le piante carnivore da appartamento, invece, richiedono maggiore attenzioni. Prima di tutto le piante devono essere portate all’ombra, in un luogo in cui non arrivano i raggi del sole. Quando le temperature si alzeranno, e dunque in estate, bisognerà irrigare la terra delle piante carnivore con una frequenza maggiore.
In primavera e in estate, bisognerà porre le piante in una zona a mezz’ombra, lontano dai raggi del sole. In estate le irrigazioni dovranno essere più frequenti perché bisognerà tenere costantemente umido il terreno.
Tra i desideri di tutti c’è sicuramente il poter installare in casa una vasca idromassaggio in cui potersi rilassare dopo una stressante giornata di lavoro o di studio. Ma sai com’è nata la prima Jacuzzi?
Dal Friuli-Venezia Giulia alla California: la vera storia della famiglia Jacuzzi
Vasca idromassaggio Jacuzzi (foto by Pixabay)
La famiglia Jacuzzi, originaria di un paese del Friuli-Venezia Giulia, Valvasone, è composta da lavoratori. Sono i primi anni del ‘900 ed ogni componente della famiglia (12 figli, 7 maschi e 5 femmine) lavora nei campi. Alcuni figli dei signori Jacuzzi, però, non vogliono trascorrere tutta la loro vita a rompersi la schiena nei campi per pochi spiccioli. Stimolati da tale idea partono per la rotta verso gli Usa, come molti altri compaesani. Anche negli Stati Uniti la vita è difficile, ma i guadagni sono maggiori. Per questi motivi 3 della famiglia Jacuzzi, Francesco, Rachele e Valeriano partono alla volta del sogno americano. Era il 1907 quando i tre fratelli sbarcano in California e iniziano a lavorare nei frutteti. Di li a poco anche il resto della famiglia li raggiungono.
Nel giro di qualche anno la famiglia Jacuzzi al completo dà origine ad una azienda produttrice di eliche e componenti idrauliche. I fratelli, infatti, allestiscono un laboratorio con annesso punto vendita dedicata ai prodotti per l’aviazione. Detto progetto però, viene congelato quando uno dei fratelli rimane vittima di un brutto incidente con uno dei velivoli progettati da loro. Dopo qualche tempo, comunque, la Jacuzzi Brothers riapre i battenti, spostando il loro businnes solamente verso gli impianti idraulici. Dal genio dei fratelli Jacuzzi, nasce una pompa che prende piede tra tutti i proprietari terrieri della California, agevolando la coltivazione nei campi
Dagli aerei alle vasche: tutto per una tragica fatalità!
Ma come arriva la famiglia Jacuzzi ad essere la prima casa produttiva di vasche idromassaggi? La svolta avviene a seguito di una tragedia. Uno dei membri della famiglia Jacuzzi, a 15 mesi viene colpito da una febbre reumatica che gli lascerà una grave forma di artrite reumatoide. Era il 1949 e la medicina dell’epoca non era in grado di garantire una vita longeva a chi soffriva di tale disturbo. Ma la famiglia Jacuzzi non demorde, i genitori fanno di tutto per garantire al figlio tutte le cure possibili per aiutare ad alleviare le problematiche causate dalla malattia. Tra le terapie indicate ci sono dei bagni idroterapici che devono essere fatti ogni giorno nella piscina dell’ospedale.
Data la natura della terapia, la mamma del bambino malato, chiede a Candido Jacuzzi di creare una pompa da poter utilizzare in casa propria permettendo, così, al figlio di poter proseguire le terapie oltre quelle previste in ospedale.
Nasce la prima pompa per vasche idromassaggio
Credo sia proprio il caso di dire: correva l’anno 1963! È si è proprio nel 1963 che Candido Jacuzzi, spinto dall’amore per il proprio bambino, crea una pompa che permette di ottenere il medesimo effetto della piscina in ospedale. Collaudata e d approvata anche dal medico che seguiva il figlio malato, Candido Jacuzzi brevetta la J-300. Nel giro di pochi anni i prodotti della Jacuzzi prendono il sopravvento sul mercato americano e di li a poco anche in quello mondiale!
La cucina, si sa, è il vero cuore e fulcro della casa quindi bisogna stare attenti a non cadere in certi errori di arredo.
Per arredare questo ambiente bisogna sempre tener conto di molti elementi a cominciare dalla progettazione degli impianti. Per poi passare alla scelta dello stile che spesso va a cozzare con il budget a disposizione. Senza tralasciare la funzionalità, i materiali, l’ottimizzazione degli spazi, e la gestione della luce naturale. La prima cosa quindi da evitare tra gli errori di arredo è quello di agire in modo frettoloso, invece di fare delle scelte accurate e ponderate. A cos’altro bisogna stare attenti nell’arredo di una cucina?
Errori di arredo: Ottimizzazione degli spazi
Errori di arredo da evitare in cucina. Photo credit: Naomi Hébert by unsplash.com
Una cosa da non sottovalutare è quella di sfruttare tutti spazi disponibili soprattutto quelli in altezza. Lo spazio tra i pensili e il soffitto non deve essere lasciato vuoto, in special modo nelle case piccole. Nel progetto della cucina bisogna inserire anche pensili più alti così che vada ad occupare quello spazio altrimenti inutilizzato e perso.
Errori di arredo: Non trascurare le luci
La luce è forse l’elemento fondamentale di una stanza più che mai per la cucina che in qualche modo è una specie di laboratorio. Il piano di lavoro dovrebbe essere sempre ben illuminato, anche con l’impegno di strip led da mettere sotto i pensili, questo vi aiuterà a lavorare più facile e sicuro.
Errori di arredo: Rinunciare ai surplus
Se non siete amanti della cucina, o chef in erba allora evitate di comprare utensili inutili che non userete mai. Evitate ripiani, pensili e disposizioni di una cucina professionale se sapete già in partenza che non avete intenzione di fruttarla al suo massimo. E non fissatevi con la struttura open space con l’isola se i metri quadri non lo permettono, mettendo a rischio l’abitabilità e la comodità dell’ambiente. Scegliete invece di impiegare lo spazio in altro modo, ad esempio, inserendo una coppia di sedute per godersi un aperitivo indoor.
Errori di arredo: Scegliere con calma
L’acquisto di una cucina non è una cosa che si fa tutti i giorni, trovarsi davanti ad un’ampia gamma di soluzioni, colori, pensili, maniglie, può disorientare. Il consiglio è quello di prendersi tutto il tempo necessario senza fare scelte avventate. Da non sottovalutare è la scelta dei pannelli paraschizzi che incideranno sull’immagine complessiva della stanza.
Errori di arredo: Considerare la prospettiva
Errori di arredo in cucina. Photo credit: NeONBRAND by unsplash.com
Considerare bene gli spazi, la posizione del piano di lavoro, degli elettrodomestici e soprattutto del lavabo. Forse posizionare quest’ultimo proprio davanti alla porta di accesso non è la scelta migliore…
Errori di arredo: Sperimentare con un arredo originale
Anche la cucina, come la zona living, può essere il “territorio” nel quale accostare arredi e stili diversi. Sperimentare nuove soluzioni magari optando per soluzioni artigianali ottimizzando gli spazi. Se poi si tratta di una cucina che affaccia sul living si potrebbe pensare di provare materiali e rivestimenti originali come per esempio l’effetto specchiato.
Cavalcando l’onda della sua popolarità e in occasione della nascita del nuovo pargolo della coppia più famosa del web, diamo un’occhiata alla casa di Chiara Ferragni a Los Angeles.
La casa di Chiara Ferragni a Los Angeles
Chiara Ferragni è senza dubbio la fashion blogger più famosa del mondo, la scalata verso il successo ha portato la giovane imprenditrice a toccare le coste californiane di Los Angeles, città dove ha deciso un anno fa di stabilirsi comprando una casa tutta sua da alternare con quella di Milano per i ritorni in patria.
Il cuore italiano di Chiara si va così a colorare di sfumature americane e ne è una prova la bellissima casa che ha comprato che non ha nulla da invidiare a quella delle star hollywoodiane.
La stessa influencer ha pubblicato sul suo profilo Instagram un video in cui per la prima volta entrava nella nuova casa rendendo partecipi del suo stupore i suoi follower.
Dai video e dalle immagini postate sul suo profilo possiamo dare un’occhiata alla casa. E’ composta da una sala in cui lo stile etnico dei tappeti persiani e della mobilia in legno scuro creano contrasto con il resto dell’arredo bianco e minimal. Anche nella camera da letto domina il colore bianco ma a renderla speciale è una porta finestra che dà su un patio in legno e un giardino privato che circonda la casa. L’ambiente principale della casa è un open space composto da soggiorno e una grande cucina con isola all’americana dove il bianco è ancora predominante.
Un altro post di Chiara ci svela il bagno arredato secondo la nuova moda dell’home decor, ovvero lo stile jungalow. Una carta da parati con foglie verdi riveste le pareti della stanza creando un ambiente chic ma con un tocco wild!
Le chicche di casa Ferragni sono però la gigantesca cabina armadio e la stanza riservata alle scarpe, due delle cose che ogni donna sogna di avere in casa propria. La quantità di borse, vestiti e soprattutto scarpe è impressionante, ma visto il lavoro che fa è abbastanza scontato!
Eliminare la puzza di fumo può risultare facile se si adottano dei rimedi naturali. Scopriamo insieme come fare!
A volte per togliere la puzza di fumo dalla casa non basta aprire porte e finestre, con il tempo l’odore forte si impregna alle mura e ai tessuti ed è difficile farlo andare via. Esistono però dei rimedi naturali che vi aiuteranno a sbarazzarvene. Scopriamo come eliminare la puzza di fumo in casa.
Eliminare la puzza di fumo: Bicarbonato
Il bicarbonato è tra il re delle pulizie in casa, anche per sconfiggere i cattivi odori è un ottimo alleato. Basterà versare del bicarbonato sui tessuti maleodoranti, come fodere dei divani, cucini, tende o tappeti e spazzolare con forza. Una passata di aspirapolvere ripulirà ogni residuo e vi restituirà tessuti come nuovi.
Eliminare la puzza di fumo: Olio 31
L’olio è 31 è utile per infinità di cose ma in questo caso bastano poche gocce in un pentolino con dell’acqua per dare una nuova freschezza all’ambiente. Profuma l’aria, gli armadi e qualsiasi cosa abbia bisogno di una boccata di aria fresca.
Eliminare la puzza di fumo: Zucchero
Dove poter prendere un profumo naturale? Dallo zucchero! Mettete dello zucchero in un piatto e bruciatelo il suo profumo farà sparire il cattivo odore di fumo.
Eliminare la puzza di fumo: Bucce di arancia e limone
Se bruciate le bucce di arance o dei limoni secchi il cattivo odore verrà assorbito e la puzza di fumo abbandonerà casa vostra.
Eliminare la puzza di fumo: Carbone
Un vecchio rimedio della nonna è quello di posizionare in punti strategici della casa contenitori con del carbone di legna, perché il carbone assorbe il fumo e altri eventuali odori fastidiosi.
Eliminare la puzza di fumo: Sacchettini profumati alla lavanda
Se avete degli scampoli di stoffa avanzati saranno perfetti per lo scopo. Tagliate dei rettangoli piegateli a metà e cucite i lati in modo che non si aprano facilmente. Si andrà a creare quindi un sacchetto pronto per essere riempito con la lavanda profumata. Potrai così profumare i tuoi armadi e i vestiti o fare pot-pourri per la casa. Leggi qui come fare: Un tocco di Provenza in casa tua con i sacchetti profumati alla lavanda. Ecco come farli!
La casa di Margot Robbie: l’attrice ritorna in patria comprando una bellissima casa in Australia a Byron Bay.
La casa di Margot Robbie in Australia
A quanto pare l’attrice di origini australiane ha intenzione di una casa nella sua madre patria precisamente a Byron Bay, un luogo a lei evidentemente caro visto che nel 2016 proprio qui sono state celebrate le sue nozze con l’aiuto regista britannico Tom Ackerley.
Casa di Margot Robbie. (whimn.com.au)
La casa sulla spiaggia, che è in vendita per $ 3,9 milioni, è una proprietà fronte mare con tre camere da letto, pareti in legno bianco e un patio irregolare, tutto in legno, che avvolge la struttura. Si trova in una zona isolata che garantisce tranquillità e privacy alla star di I, Tonya, film da lei interpretato che le è valso candidatura agli Oscar 2018.
Casa di Margot Robbie (whimn.com.au)
La casa ha un’invidiabile posizione panoramica che affaccia sul mare e sulla ricca vegetazione che circonda l’intera abitazione. Inoltre terrazze ed ampie finestre offrono una vista meravigliosa ai sui abitanti. Gli interni seguono una linea pulita e minimal data soprattutto dal bianco che predomina su tutte le superficie inondando di luce la casa, in contrasto però con i pavimenti in rovere.
La nuova casa è molto vicina a quella della madre e dei suoi fratelli che vivono sulla Gold Coast, sembrerebbe che Margot voglia riavvicinarsi alla sua famiglia e magari metterne su una tutta sua e mettere radici.
Quando decidiamo di rinnovare o acquistare una cucina ci ritroviamo tutti davanti ad un dubbio quasi amletico: cos’è meglio scegliere? Una cucina componibile o su misura? Ecco come arrivare alla risposta più consona per i nostri bisogni.
Cucina componibile o su misura: pro e contro delle cucine componibili
Cucina componibile (foto by Pixabay)
Le cucine componibili sono quelle che solitamente si possono trovare nei punti vendita, che vengono prodotte a livello industriale. Ovviamente, non credo occorra sottolineare quanto, anche se non artigianali, la scelta del materiale più ottimale è il primo dato da tener conto. Detto ciò passiamo all’osservazione dei pro e contro delle cucine componibili. Innanzitutto, essendo prodotti diffusi sul mercato, il loro prezzo è influenzato dalla concorrenza e quindi spesso molto più vicino alle situazioni dei nostri portafogli.
Questo genere di mobilio è realizzato in modo da essere facilmente consegnato e montato. Ciò permette di ottenere una cucina previo acquisto. Di solito, infatti, i punti vendita impiegano massimo una settimana dall’acquisto per consegnare e montare l’intera cucina.
Le cucine componibili, anche se dispongono di una larga rosa di scelte in quanto a materiali, misure e caratteristiche, però non sono molto flessibili. Questo sta a significare che non sempre, cercando una cucina da applicare ad alcune zone dell’abitazione, la si trova. Molto spesso le dimensioni fisse che caratterizzano le cucine industriali influiscono anche sullo spazio usufruibile e sfruttabile. Inoltre, un altro difetto di dette cucine riguarda i pezzi di ricambio. In effetti, i modelli delle cucine componibili vengono modificati periodicamente, rischiando così di non trovare facilmente i pezzi di ricambio in caso di bisogno.
Cucina componibile o su misura: pro e contro delle cucine artigianali
Cucina artigianale (foto by Pixabay)
Pensando ad una cucina su misura risaltano subito agli occhi dei particolari assai vantaggiosi. Un sistema artigianale è sicuramente un modo per personalizzare la propria casa: si possono scegliere materiali particolari, rendere unici tutti i mobili, mescolare gli stili.
Insomma, una cucina artigianale si trasforma con poco in una zona di casa che ci rappresenta completamente, un prodotto unico. Oltre a questo dettaglio, non da poco, troviamo anche il perfezionamento delle misure. Non tutte le case sono uguali, alcune richiedono delle accortezze particolari che solo con dei mobili artigianali e quindi su misura possono essere soddisfatte. Sebbene i le aziende producano modelli in grandi quantità, un altro punto a favore delle cucine artigianali, sarà sicuramente il reperimento dei materiali.
Ma anche le cucine su misura possono presentare dei difetti! Uno su tutto il costo: una cucina artigianale, data la grande manodopera richiesta, ovviamente, richiederà un investimento finanziario maggiore, rispetto alle cucine industriali. A questo dettaglio, va assolutamente affiancato il prolungamento dei tempi di consegna. Una cucina di questo tipo no la si trova già pronta e dunque, richiederà delle tempistiche maggiori. La prima fase riguarda la progettazione, e quindi, prendere tutte le misure precise, ricercare i materiali più consoni alle nostre richieste e cercare di far collimare i nostri gusti con gli spazi ed il portafogli. Una volta fatto tutto questo si passa alla realizzazione che, essendo manuale, ovviamente, avrà dei tempi più lunghi della lavorazione industriale.
A Pasqua non può mancare la tradizione delle uova colorate: ma come colorare le uova in modo naturale?
Ormai è tradizione a Pasqua colorare le uova e decorarle con decoupage o simpatici disegni per adornare la casa e la tavola imbandita. Una tradizione, o meglio un gioco, amato soprattutto dai bambini che non vedono l’ora di divertirsi con colori e disegni. Per colorare le uova in modo naturale si possono usare i coloranti alimentari oppure scegliere di usare ingredienti naturali. Scopriamo insieme gli ingredienti giusti per dare colore alle uova e come fare.
Giallo: curcuma Verde: spinaci Rosso/rosa: barbabietola rossa Marrone: cacao o caffè Blu: succo di mirtilli Arancione: paprika
Preparazione:
uova colorate. photo credit: JESHOOTS.COM by unsplash
Preparare delle uova sode colorate è molto semplice perché si possono unire cottura e colorazione nello stesso procedimento.
Basta mettere vari pentolini con l’acqua, uno per ogni colore, aggiungere le uova fresche e insieme uno degli ingredienti a seconda del colore che si vuole ottenere e un cucchiaio di aceto per fissare il colore.
Aggiungete la quantità di ingrediente colorante in base a quante uova avete messo a cuocere e in base quale intensità di colore vorrete ottenere. Portare l’acqua ad ebollizione e lasciar cuocere a fuoco medio per 12 minuti. Poi togliere le uova e lasciarle asciugare.
In base al tipo di uova che sceglierete, bianche o marroni, cambierà la tonalità di colore. Su quelle bianche il colore risulterà sicuramente più forte e vivace.
Nei giorni di festa, la nostra tavola dovrà essere colorata ed allegra per accogliere al meglio i nostri ospiti. Ecco delle idee per creare dei centrotavola pasquali assai originali.
Un centrotavola brillante
Centrotavola pasquale (foto by Pixabay)
Per creare una tavola eccezionalmente brillante per il pranzo di Pasqua avete bisogno solo di un po’ di fantasia e qualche ora a disposizione! Questo centrotavola lo potete realizzare in modo semplice, ottenendo, però, risultati eccezionali. I colori sgargianti regaleranno alla vostra tavola un tocco glamour e particolarmente gioioso.
Prendete delle uova e fatele cuocere per ottenere delle uova sode. Una volta che le uova si saranno raffreddate, disponetele su di un piano ricoperto da un panno per evitare di sporcare le superfici con la vernice. Con le bombole spray dei colori glitter, procedete a colorare le uova. Cercate di stendere il colore in modo più omogeneo possibile. Colorate le uova prima da un lato e lasciate asciugare. Una volta che la vernice sarà asciutta completamente, girate l’uovo per procedere alla stesura del colore sulla parte ancora bianca. In questo modo otterremo un risultato più omogeneo possibile, senza che si evidenzi un punto di contatto. Quando tutte le uova saranno pronte, disponetele su un vassoio in vetro o in cestini di cristallo.
Una colazione colorata
Centrotavola per la colazione di Pasqua (foto by Pixabay)
Il pranzo non è l’unico momento delle feste che esige una certa attenzione. Anche la colazione vuole la sua parte. Quindi ecco un’idea semplice ma divertente da realizzare per decorare la tavola per la colazione di Pasqua.
Cioccolatini con carta colorata, oppure piccole uova di cioccolato
Prima di iniziare con il lavoro vero e proprio procedendo con il preparare le uova sode. Quando poi si saranno raffreddate, iniziate a colorarle, utilizzando i colori acrilici. Anche in questo caso stendente il colore con attenzione ed in modo omogeneo, seguendo il consiglio precedente. Mentre il colore si starà asciugando, proseguite con la preparazione del centrotavola. Prendete, dunque, una tazza e riempitela con la pagliuzza o con l’erba finta fino a metà. Sistemate la tazza sul proprio piattino e disponete sullo stesso i cioccolatini. Quando il colore sulle uova sarà perfettamente asciutto, adagiatele per bene nella tazza.