Il team di WATG ha messo a punto il progetto Curve Appeal che si caratterizza per una forma alquanto particolare. Morbida e sinuosa la casa assomiglia ad una conchiglia gigante, dove il minimalismo è la chiave di lettura dell’intero progetto. Gli spazi sono ampi e luminosi, dovuti alla scelta di costruire un open space che permettesse l’accesso della luce naturale.
Grande importanza ha avuto la ricerca dei materiali che è in continua evoluzione. Verranno utilizzate nel futuro prossimo sostanze ignifughe e altre più resistenti per il rafforzamento strutturale.
La casa inoltre è dotata di un sistema meccanico passivo che faccia dell’abitazione una piccola centrale energetica e che, nel complesso, produrrà più energia di quanta ne viene spesa per produrla.
Questa futuristica struttura verrà accolta da Chattanooga, una cittadina vicina al fiume Tennessee, il cui comune sta collaborando al progetto per dotarsi della prima casa a forma libera stampata della storia.
Elvis Presley, entrato nella storia della musica come re del rock’n’roll, ha vissuto per molti anni, fino alla sua morte in una delle residenze più belle di Memphis. Entra con noi a Graceland: la villa di Elvis Presley e tempio del Rock’n’roll
Graceland: da fattoria a tempio del rock
Graceland (https://www.sweetmagnoliatours.com)
La villa che poi è divenuta dimora e museo di Elvis Presley, si trova a Memphis. Inizialmente, nasce come una fattoria di proprietà di S.C. Toof. Il Signor Toof, caporedattore del Memphis Daily Appeal prima, proprietario di una società di stampa dopo, ha chiamato Graceland la sua tenuta in onore della figlia Grace. La villa così come la si può ammirare oggi, invece, nasce dai lavori di restauro apportati da una delle nipoti proprio di Grace Toof. Difatti, nel 1939 Ruth Moore assieme al marito, hanno trasformato la fattoria in una vera e propria dimora in stile coloniale.
Nel 1957 la villa è stata acquistata per ben 100.000 dollari dal Re indiscusso del Rock’n’roll: Elvis Presley. La villa di Elvis da quel momento è stata trasformata nel suo angolo privato, un vero e proprio rifugio dove poter vivere in tranquillità, lontano dai numerosi fans. La decisione di Elvis Presley nel trasferirsi in quella casa è stata, appunto dettata dalla totale mancanza di privacy e sicurezza che aveva raggiunto negli anni in cui la sua carriera aveva raggiunto l’apice. Elvis ha vissuto in questa abitazione prima con i genitori, poi con Priscilla Beaulieu, sua moglie fino al 1972. Il 16 agosto del 1977, sfortunatamente, Evlis Presley è stato trocato senza vita nel bagno della sua villa.
La villa di Elvis: il museo
La Villa di Elvis – il museo (https://i1.wp.com)
Oggi, la villa di Elvis è stata trasformata in un museo. Ormai da anni è divenuta la meta per eccellenza di pellegrinaggi dei fans provenienti da tutto il mondo. Graceland infatti è uno dei luoghi negli Stati Uniti che vanta più visite da parte dei turisti. Il museo è stato allestito nel 1982, mentre dal 199, la villa di Elvis è stata inserita nel National Register oh Historic Places. Nel 2006 Graceland è stata dichiarata Monumento Storico Nazionale.
La villa di Elvis: architettura e curiosità
Curiosità sulla villa di Elvis (https://img.wennermedia.com)
La maestosa villa è stata realizzata interamente in pietra calcarea, ed è in stile coloniale. Al suo interno si trovano 23 ambienti differenti tra cui molti bagni e ben 8 camere da letto. La villa accoglie il visitatore attraverso un patio con 4 colonne, e 2 grandi leoni in pietra che osservano chi entra appollaiati ai lati del portico. La tenuta è circondata da alte mura di cinta. Per accedere alla proprietà occorre valicare un cancello particolare la cui trama è stata ispirata dalla musica. Vagando per Graceland si può incontrare una piscina, un campo da Racquetball. Inoltre, all’interno della proprietà si può mmirare la ormai famosa “Jungle Room” in cui nel 1976 Elvis Presley ha registrato alcuni brani dei suoi ultimi album. Ed ancora, la villa ospita la sala tv:
una stanza in cui Elvis Presley era solito giardare più di una televisione alla volta;
la “sala dell’oro” in cui è possibile ammirare i molti premi, riconoscimenti e dischi d’oro;
la “stanza della musica”;
il “giardino della meditazione” progettato dall’architetto Bernard Grenadier, in cui sono stati sepolti Elvis, i suoi genitori e sua nonna.
Pulire lo scarico della doccia è uno degli incubi più frequenti quando si tratta di pulizie. Quando lo scarico si ottura e il piatto doccia si allaga avremmo solo voglia di chiamare un idraulico. Ma prima di arrivare a questo proviamo a risolvere il problema senza utilizzare prodotti inquinanti. Scopriamo come pulire lo scarico della doccia!
Come pulire lo scarico della doccia?
Gli ingredienti necessari per l’operazione scarico doccia sono: sale, bicarbonato di sodio, acqua bollente, bibite gassate, acido citrico.
come pulire lo scarico della doccia (donna.fanpage.it)
Molti utilizzano il sale come prodotto naturale, ma questo può creare problemi alle vecchie tubature in ferro zincato e acciaio. Per questo prima di ricorrere al sale è importante sapere che tipo di tubature si collegano allo scarico della doccia.
In ogni caso possiamo tentare uno sblocco dello scarico con acido citrico e bicarbonato.
Iniziamo versando mezzo bicchiere di acido citrico, aggiungiamo mezzo bicchiere di bicarbonato e mandiamo giù un litro di acqua bollente. Facciamo agire a fondo prima di usare la doccia.
Al bicarbonato possiamo unire del sale grosso per avere un’azione più forte. Versiamo nello scarico 4 cucchiai di sale grosso e 4 di bicarbonato. Facciamo seguire dell’acqua bollente e attendiamo che agisca.
Le bibite gassate possono dare una mano con uno scarico non troppo intasato, è noto infatti quanto siano corrosive per molti materiali. Versiamo almeno un litro di bibita nello scarico della doccia. Lasciamo agire per un bel po’.
Si consiglia di usare sempre i guanti, soprattutto per proteggervi dall’acqua calda o se siete sensibili ad alcune sostanze in uso.
Durante l’anno ci sono determinati periodi in cui le formiche invadono le nostre case e il loro via vai può creare non pochi disagi. Vediamo quindi come eliminare le formiche in casa con trucchi e rimedi naturali senza dover ricorrere all’uso di insetticidi dannosi per noi e per l’ambiente.
Come eliminare le formiche in casa: aceto e succo di limone
Per tenere lontano le formiche si consiglia di passare sulle superfici lavabili, sulle piastrelle e sui pavimenti un panno bagnato con aceto di vino bianco o con del succo di limone puro e non diluito. L’odore di questi due prodotti naturali sembra essere molto sgradevole per le formiche, quindi utilizzando questo rimedio con un po’ di pazienza si riuscirà a risolvere il problema.
Come eliminare le formiche in casa: piante di menta
come eliminare le formiche in casa (ideegreen.it)
La menta è una pianta molto semplice da coltivare e utilizzata molto sia in cucina che a scopi medicinali. Se per noi ha un aroma gradevole è il contrario per le formiche. Il consiglio è quello di far crescere alcune piante di menta piperita o di menta spica nei pressi di porte e finestre così da scoraggerete le formiche, ma anche moscerini e pulci.
Come eliminare le formiche in casa: bicarbonato di sodio
Il bicarbonato di sodio è un altro valido aiuto per eliminare le formiche in casa. Dopo aver controllato il percorso prediletto dai piccoli intrusi, bisogna pulire il pavimento molto accuratamente e, una volta asciutto, distribuire il bicarbonato di sodio lungo il percorso. Potete spargerlo anche nei pressi di piccole aperture, lungo i muri e lungo la fessura della porta di ingresso.
Come eliminare le formiche in casa: spezie ed erbe essiccate
L’odore forte delle spezie e delle erbe essiccate possono essere un deterrente per le formiche. Adatti allo scopo sono il peperoncino, i chiodi di garofano, le foglie di menta spezzettate e la cannella in polvere. Potete utilizzare questi ingredienti da soli oppure mescolati al bicarbonato di sodio, distribuendo il tutto nelle zone più soggette.
La siepe non è solo un elemento decorativo per l’esterno di un’abitazione. Si tratta di un dettaglio importante dalle numerose funzionalità. Essa può essere utilizzata come schermo protettivo o come delimitazione del proprio terreno di appartenenza. Per questo motivo occorre saper scegliere la siepe più adatta alla tua casa! Ecco i nostri consigli.
Formale o spontaneo: te che tipo sei?
Siepe lineare (https://i0.wp.com)
La siepe è uno degli elementi che risaltano per primi agli occhi dei nostri ospiti. È una specie di biglietto da visita che accoglie chi entra in casa nostra come un grande abbraccio. Questo è uno dei primi motivi per cui la scelta deve ricadere su uno stile che possa rappresentarci perfettamente è importante. Esistono diversi 2 soluzioni:
Siepe formale: la tipologia più classica, dalla forma geometrica e dal disegno regolare. Questa tipologia è consigliabile per giardini più piccoli, inoltre, in questo caso è opportuno scegliere una pianta sempreverde che assecondi per il meglio il disegno dato dalla potatura. Scegliendo questo modello, occorre essere coscienti di dover curarlo costantemente per mantenere sempre il disegno. Le piante consigliate nel caso di una siepe formale sono: Piracanta, Ligustro o il Bosso.
Siepe spontanea: questa tipologia è una forma più informale, dall’aspetto più naturale e libero. La tipologia spontanea non richiede particolari manutenzioni e la si consiglia quando si ha un giardino un po’ più ampio del solito, poiché può restare più “dispersiva” e gradevole alla vista. Non è consigliabile nel caso di un giardino piccolo, soprattutto perché questa tipologia tende ad occupare uno spazio più ampio rispetto alla precedente, e soprattutto perché così facendo le piante hanno modo di crescere naturalmente. In questo caso, oltre a piante sempreverdi, possono essere impiegate anche delle specie spoglianti e si può anche pensare di giocare un po’ con i colori e con bacche e fiori.
Clima, luogo e smog incidono sulla scelta
Siepe libera (https://gardenvarietynews.files.wordpress.com)
Anche il luogo in cui vivete incide parecchio sulla scelta della siepe. Ad esempio, se vivete in un posto in cui vi giungono rumori dalla strada o dal vicinato, potete scegliere una soluzione che funga da schermo. In questo caso dovete scegliere piante dal fogliame denso e folto che blocchino i suoni. A questo scopo sono consigliate piante come: Ligustro o Lauroceraso. Se invece, lo scopo è difensivo dovete optare per piante più spinose: Agrifoglio, Piracanta o Barberis. Per ottenere il miglior risultato, un altro elemento da tener conto è il fattore “ambiente naturale”, cioè il clima, il terreno, quanto la zona sia soleggiata o meno.
Se un oggetto riesce a resistere al passare del tempo e a sopravvivere nonostante le nuove mode e tendenze vuol dire che è diventato un’icona. Questo è il caso della vasca da bagno retrò che si riscopre ogni volta nell’arredo dei bagno più audaci o sofisticati.
Le vasche da bagno retrò
Le vasche sono spesso sostituite con delle più comodi docce, che fanno risparmiare spazio e acqua, oltre al fatto di essere più consone alle persone che hanno difficoltà ad accedere alla vasca. Eppure, le vasche in stile retrò sono in rapida ascesa e sempre più spesso si trovano nei bagni di molte case.
Tipi di vasca da bagno retrò
Vasca da bagno retrò (bagnidalmondo.com)
La vasca da bagno retrò può essere di più tipi, a seconda dei gusti e dello spazio che si ha a disposizione. Le più diffuse tra gli arredamenti di tipo vittoriano sono sicuramente le vasche a posizionamento libero su piedini.
La forma del profilo
Possono variare anche in base al profilo della parte superiore. Si può scegliere un profilo asimmetrico rialzato in corrispondenza dell’appoggio della testa, o un profilo piano e regolare.
vasca da bagno (arrediamo.net)
Un altro modello di vasca retrò, adatta però ad ambienti dalle dimensioni non trascurabili, è l’imponente vasca pannellabile in legno, rivestita da pannelli decorati con sottosquadri e modanature.
Il materiale per la vasca da bagno retrò
Per quanto riguarda i materiali utilizzati per questa tipologia di vasche, originariamente veniva adoperata la ghisa in quanto robusta e capace di trattenere il calore una volta raggiunta la temperatura desiderata. Ma un materiale del genere pone degli inconvenienti come il peso elevato.
vasca da bagno (archiproducts.com)
Per questa ragione, nelle rivisitazioni moderne delle vasche retrò vengono utilizzati materiali alternativi, come la tradizionale ceramica o innovativi materiali di origine sintetica. I vantaggi di questo cambio di tecnologia sono molti: una vasca freestanding in acrilico, ad esempio, pesa un terzo in meno di una vasca in ghisa e grazie allo spessore elevato delle pareti interne è in grado di mantenere più a lungo il calore dell’acqua senza disperderlo nell’ambiente.
Ecco a voi la casa più costosa di Manhattan. Un appartamento sontuoso che si affaccia su Central Park e che sembra appartenere ad un’altra epoca fatta di oro, marmi, cristalli e tessuti preziosi.
La casa più costosa di Manhattan
Se seguirete le indicazioni per il 778 di Park Avenue, vi ritroverete davanti ad uno dei condomini più blasonati di New York dove classe ed eleganza sono le parole chiave. Proprio qui si trova la casa più costosa di Manhattan, o meglio l’appartamento!
Manhattan, New York (wikipedia.it)
Lo stabile è stato progettato nel 1931 da Rosario Candela, uno dei più affermati architetti di NY nella prima metà del secolo. Gli appartamenti sono solo diciotto, ma all’undicesimo piano si trova il più lussuoso di tutti.
Perché è la casa più costosa di Manhattan?
Perché il suo valore è di 39,5 milioni di dollari. Questa è la cifra richiesta dall’attuale proprietario, Lawrence Herbert, fondatore di Pantone.
Benvenuti nel lusso newyorkese
La doppia porta finemente decorata con intarsi d’oro è già un ottimo biglietto da visita e ci prepara a quello che troveremo al suo interno. Una galleria elegante accoglie i visitatori e li conduce nel soggiorno, dotato di camino e porte francesi, che unisce la sala da pranzo e la biblioteca.
La prima vanta una vista invidiabile vista la sua posizione angolare e si impreziosisce ancora di più in occasione di ricevimenti galanti. La biblioteca, dotata anch’essa di camino, è rivestita in legno arredata secondo uno stile ottocentesco che in realtà si ritrova in tutta la casa.
Continuiamo con il tour della casa più costosa di Manhattan arrivando all’ala sud dell’appartamento dove si trova una master suite ad angolo con due bagni, enormi cabine armadio, uno studio separato e un ampio spogliatoio. Mentre sul lato ovest ci sono altre quattro camere da letto spaziose e proporzionate, e infine a nord infine sono raccolti gli ambienti funzionali ovvero cucina, lavanderia, locali destinati al personale di servizio.
La firma che troviamo scritta sugli arredi raffinati e lussuosi è quella di Peter Marino, interior designer che ha unito il gusto classico fatto di rifiniture e intarsi preziosi con un tocco di glamour che si adatta perfettamente allo stile dell’Upper East Side.
La caldaia è uno degli elementi più efficaci in casa. L’importante, però, è sapere come mantenere correttamente funzionante la caldaia, in modo da continuare a risparmiare. Sai come fare la manutenzione della caldaia per risparmiare? Ecco tutto quello che devi sapere.
Manutenzione della Caldaia
Caldaia (http://www.asterservice.it)
La manutenzione della caldaia non è una prassi da prendere sottogamba! Prima di tutto ricordatevi sempre di farvi aiutare e consigliare dalle persone giuste, preparate e che sappiano fare il proprio lavoro. La manutenzione deve essere effettuata per diversi motivi:
Sicurezza: se un impianto non viene controllato regolarmente, oppure non è tenuto nel modo più corretto, so potrebbe tramutare in un impianto ad alto rischio e, soprattutto ad alto consumo. La sicurezza serve quindi per preservare la salute della famiglia e la cospicuità del nostro portafoglio. Inoltre, ricordate che la manutenzione è obbligatoria.
Mantenere l’aria pulita: una corretta manutenzione assicura anche l’aria che si respira in casa, poiché si evitano dispersioni, inefficienze e sprechi
Risparmio economico: procedere periodicamente con la manutenzione comporta anche un cospicuo risparmio economico, niente sprechi o perdite, né tanto meno interventi extra per il malfunzionamento dell’impianto non controllato o mal tenuto.
Controlli e manutenzioni periodiche
Manutenzione della caldaia (http://www.enercomsrl.it)
Per mantenere funzionante, nel rispetto dell’ambiente e poco dispendiosa la vostra caldaia potete seguire poche e semplici regole.
Controllare se la caldaia si accende e spegne correttamente: questo è un controllo che va eseguito in estate, poiché la caldaia è in funzione meno rispetto all’inverno. Accertarsi che l’accensione e lo spegnimento siano sempre regolari favorisce il basso consumo ed evita la creazione di dispersioni.
Accertarsi che il funzionamento dei dispositivi di comando e segnalazione è sempre lineare: questi elementi servono per la sicurezza delle persone.
Libretto di impianto: tutte le caldaie, al momento dell’installazione, vengono fornite di un libretto in cui vi sono scritti tutte le informazioni utili ed i consigli per la manutenzione. All’interno dei libretti vanno specificati anche tutti gli interventi effettuati sulla caldaia, firmati dal tecnico che svolge controlli ed eventuali riparazioni.
Pulizia ed integrità: periodicamente vanno controllate anche tutte le parti che compongono la caldaia: controllare l’integrità dei rivestimenti, pulite, quando si formano, eventuali incrostazioni, rimuovere le ossidazioni che possono formarsi nei bruciatori.
Nelle case delle nostre nonne era uno degli oggetti immancabili: sai cos’è il servomuto? In passato era un elemento d’arredo dedicato prettamente agli uomini. Oggi sta tornando in voga più che mai in ogni forma, colore e materiale.
Immaginatevi di tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro, quanti di voi hanno voglia di togliere gli abiti e ripiegarli per bene per riporli nell’armadio? Pochi scommetto! Allora invece di abbandonarli sul letto o su una sedia sulla quale si arricceranno ammucchiati l’uno sul’altro, ecco un antico elemento d’arredo che in passato era immancabile nelle case. Il servomuto, in molti sicuramente lo avranno visto a casa dei nonni, era un accessorio particolarmente utile nelle camere. Creato prettamente per capi maschili, è formato da un supporto su cui poggia una gruccia e un sostegno per i pantaloni. Questo accessorio, oggi sta tornando in voga, in molti altri materiali e disegni.
Tra modernità e design
Servomuto design (http://www.icostantini.it/)
Oggi, questo elemento d’arredo, continuando a mantenere le caratteristiche originali, è diventato unisex. Ma non solo, negli ultimi anni sono stati creati dei modelli di design, dalle linee particolari per soddisfare ogni richiesta. A prima vista, infatti, potrebbero essere considerati delle vere e proprie opere d’arti!
Una bella soluzione per gli ospiti
Servomuto per servire gli ospiti (https://www.designbuzz.it)
Grazie a tutte le innovazioni e alle modifiche, nonché agli accessori, che sono stati aggiunti al modello classico, è possibile sfruttare questa soluzione anche per le stanze degli ospiti. Difatti, un servomuto alto, magari accessoriato con qualche cassetto, potrebbe diventare un valido alleato nella sistemazione delle stanze dedicate a possibili ospiti.
Non appena sarà certificata Borbiago di Mira (Venezia) potrà vantare la prima casa passiva italiana, frutto di una ristrutturazione. Le altre case passive della Penisola sono tutte nuove costruzioni.
La casa passiva di Borbiago
casa passiva italia (genteveneta.it)
Si tratta dii una casa trifamiliare contadina degli anni ’30, e misura 200 metri quadrati su cui fino ad ora non erano mai stati fatti lavori di ristrutturazione. Ora sta prendendo sempre più le sembianze di una casa abitabile dotata di ogni confort, ma senza né caldaia né termosifoni. La casa si “nutrirà” solo dell’energia ricavata dai raggi solari e dell’energia termica chiesta alla terra. Niente gas né gasolio né altri combustibili fossili; ma neanche stufe a pellet e niente caminetti a legna.
La casa passiva in realtà non è alla portata solo dei più abbienti. I costi al metro quadro per una ristrutturazione sono intorno ai 1600-1700 euro, del tutto simile a quello di una ristrutturazione con metodiche e tecnologie convenzionali. Il che si deve al fatto che gli impianti tradizionali sono pressoché azzerati; così quel risparmio è compensato da un maggior costo dei materiali isolanti.
Per giunta ci sono i vantaggi fiscali: la detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni (fino ad un importo di 96mila euro) e quella che arriva al 70 e anche all’80% per interventi di adeguamento contro i terremoti.
L’architetto Denise Tegon che si è occupata dell’intervento dal punto di vista termico-energetico ha fatto tutto ciò che richiedevano gli standard di una casa passiva. La casa è stata costruita in funzione di un isolamento termico per la tenuta all’aria, con serramenti tutti in legno e triplo vetro.
A Borbiago si è fatto tutto ciò: lo sottolinea Denise Tegon, l’architetto che ha curato tutto l’intervento dal punto di vista termico-energetico, fino al conseguimento dello standard di casa passiva (il progetto è invece del geometra Piero Martarello).
Infine il “motorino” che serve per scaldare e rinfrescare e rendere confortevole l’abitare: una pompa di calore collegata a un sistema di ventilazione meccanica, che consente un continuo ricambio d’aria. È l’unico impianto della casa.
La casa funziona al costo di mezzo caffè al giorno. Inoltre è stato posizionato un tubo che d’inverno riscalda l’aria esterna prima di farla entrare nella pompa di calore, riducendone il lavoro. D’estate fa il viceversa!
Tutto questo impegno ha bisogno di un po’ di energia elettrica. Di giorno e quando c’è il sole sono più che sufficienti i 6 kW di potenza dei pannelli fotovoltaici sul tetto. Di notte si fa ricorso alla rete elettrica. Ma i costi di gestione si prevede si aggireranno sui 60 centesimi di euro al giorno.